Alle radici della floriterapia - psicologia e organizzazione aziendale

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Alle radici della floriterapia

Fiori di Bach

INTRODUZIONE

a cura di Massimo Pivano

La fitoterapia è una terapia dolcissima basata sui fiori selezionati da Bach e dai suoi seguaci ed è un metodo naturale, senza controindicazioni e alla portata di tutti e senza effetti collaterali.
Messa a punto dal medico inglese Edward Bach, dal 1983 è riconosciuto dall'organizzazione mondiale della sanità (OMS). La fitoterapia ha un approccio diverso dalla medicina nei confronti della malattia e il malato.  Uno dei motti di Bach era "Non si deve mai disperare per quanto grave sia la malattia, perchè il fatto stesso che l'individuo fruisca ancora della vita fisica è indice che l'anima che lo governa non è senza speranza".
Fino a un certo punto della vita di Edward Bach era normale e scorreva senza grossi problemi. Lui ,medico, vedeva le persone reagire, come era il pensiero del suo tempo,  tutte alla stessa maniera ai medicinali.
Bach era gallese ed era nato nel 1866, epoca di grandi cambiamenti, e nella verde e tranquilla campagna gallese cominciò a meditare e a dedicarsi alla medicina olistica. Già alla età di sei anni aveva deciso di fare il medico e dedicarsi alla cura e alla guarigione delle persone. Aveva una vera passione per la natura e per la cura delle sofferenze e questo contraddistinse tutta la sua opera. Nel 1917 Bach si ammalò gravemente e gli fu diagnosticato un tumore e tre mesi di vita. Bach aveva solo trenta anni, quando scoprì la sua malattia, e avendo lavorato alacremente senza risparmiarsi sia con i pazienti che come ricercatore, fu travolto da una terribile disperazione. Allora fece appello a tutte le sue forze fisiche e mentali, oltre che alle sue conoscienze, e dopo qualche mese, con stupore dei medici  che lo avevano in cura, guarì.
Lo scopo della sua vita divenne quello della ricerca di rimedi semplici e utilizzabili da tutti e che permettesse una guarigione definitiva dalla malattia. Bach morì nel 1936 di morte naturale.
Quando lavorava in ospedale, Bach si accorse che i medici non chiamavano i pazienti per nome ma per il numero di cartella clinica depersonalizzando il paziente stesso ( oggi sarebbe la sindrome di burnout). Bach paragona la malattia a un nemico insediato saldamente nella sua roccaforte e bisogna pertanto usare delle tattiche diverse per poterlo stanare e condurre una guerra di posizione che è lunga ma che alla fine darà i suoi risultati.
La medicina cura e basta, è come se partisse il sistema di allarme e anzichè andare a vedere la causa, cioè se è un falso allarme o se sono entrati i ladri, uno distruggesse    la sirena e la centralina, così l'allarme non suona più. A questo punto la malattia è scomparsa ma non ne sappiamo le cause che la hanno generata e anche se indaghiamo più a fondo non riusciremo più a risalire alle cause in quanto sono scomparse, ma ciò non toglie che la malattia possa ritornare anche sotto forme diverse. Bach predicava, quello che oggi comincia a fare capolino nella medicina, che non basta la pillola per curare, ma bisogna indagare a fondo per scoprirne le cause e debellare la malattia alle radici e non solo la sintomatologia.
Bach era medico immunologo e fece parecchie ricerche, assieme ad altri colleghi, sui  vaccini per prevenire e debellare le malattie e, queste ricerche, portarono alla produzione dei "nosodi di Bach", basati sulla medicina omeopatica. Samuel Hahnnemann aveva postulato, prima di Bach, queste teorie basandosi sulle osservazioni e sull'intuizione che la malattia va curata a tutto campo.
Ma Bach non seguiva del tutto la omeopatia. Infatti non voleva veleni in dosi anche minime nei suoi preparati, ma questi dovevano essere semplici e con la possibilità di essere preparati dal paziente stesso o da suoi parenti. Non dovevano essere immessi neanche attraverso la siringa in quanto era una violenza che si faceva sul corpo del paziente stesso e quindi contro le regole della natura. Il preparato doveva essere assunto solamente attraverso la via orale.

Dalla tradizione medica alla omeopatia
Bach può essere considerato un innovatore proponendo una nuova filosofia di approccio alla malattia. La medicina, infatti, col tempo si è allontanata dal pensiero di Ippocrate e dalle sue regole fino ad arrivare alla dicotomia corpo e spirito di Descartes ( Cartesio per noi ) dove la cura del corpo spettava ai medici mentre quello dello spirito ai sacerdoti. Una altra regola che Bach respingeva era l'uso smodato dei farmaci che se da un lato curano dall'altro hanno effetti collaterali spesso più dannosi dei benefici apportati. Oggi tendiamo a usare farmaci bersaglio, anche se siamo ancora molto lontano dall'averli ottenuti, cioè farmaci specifici per i singoli organi e per le singole malattie senza dare effetti collaterali di tossicità per l'organismo, quello che predicava Bach.
Oggi curiamo molto con i farmaci anche se non sempre otteniamo l'effetto desiderato. Pensiamo alla insonnia che colpisce milioni di persone nel mondo. Noi la curiamo con i sonniferi che si danno il sonno, ma non tolgono il problema in quanto, se smettiamo di prendere i sonniferi il problema ritorna. Col tempo bisogna assumere dosi crescenti di farmaco per ottenere l'effetto voluto o ricorrere a farmaci più potenti. E' vero anche che tutti noi non vogliamo cure lunghe ma effetti immediati. Nel caso dell'insonnia si può ovviare calmando il sistema nervoso con terapie semplici e durature, inoltre, il nostro organismo può provvedere da se, basta aver pazienza e tanta voglia di guarire, ma questo sarà argomento di prossime lezioni.
Nella nostra società abbiamo, da una parte il business dei farmaci che producono utili miliardari, e dall'altra noi non abbiamo più pazienza, non vogliamo avere il granchè minimo disturbo e non vogliamo che qualsiasi piccola malattia abbia il suo decorso naturale. Fortunatamente abbiamo migliorato le condizioni igenico sanitarie, ma abbiamo anche perggiorato la reazione organica a qualsiasi evento esterno. Ad esempio prendo un banale raffreddore dovuto a sbalzi termici o a uso smodato di climatizzatori o di riscaldatori e voglio che passi subito, quindi prendiamo subito antiistaminici senza dare la possibilità al nostro sistema immunitario di reagire. Nelle giornate calde noi saliamo sulle nostre auto e mettiamo il climatizzatore al massimo per far finta di trovare un rimedio al calore e afa, ma così facendo distruggiamo i bronchi e i polmoni senza dare tempo al nostro organismo di adattarsi al calore e produrre quella omeostasi necessaria alla nostra sopravvivenza.

Vediamo ora cosa indendeva Bach per malattia
Nella sua esperienza ospedaliera, Bach si accorse che i suoi colleghi curavano tutti allo stesso modo con gli stessi farmaci. Noi sappiamo tutti, e anche la medicina ufficiale di oggi lo riconosce, che lo stesso farmaco ha due reazioni diversi su due diversi pazienti. La "macchina" umana non è standard, non è un prodotto di serie ma è il prodotto di esperienze diverse, di genetiche simili ma non uguali, e quindi di reazioni diverse allo stesso farmaco. Oggi sappiamo che la composizione chimica di un farmaco è importante ma lo è ancor più la sua conformazione spaziale. Ad esempio la vitamina C sintetica non ha lo stesso effetto della vitamina C prodotta dal nostro organismo o dall'addestramento di batteri. Infatti quello che cambia è la conformazione spaziale e non la formula chimica.
Quindi il farmaco che fa bene a me non fa niente o fa poco a un mio amico anche se i sintomi sono uguali. Inoltre bisognerebbe sempre indagare le cause del male e non solo i sintomi, ma purtroppo non abbiamo tempo, la ricerca delle cause sarebbe troppo costosa e inoltre, trovate le cause, spesso si usano dei rimedi che portano poco valore aggiunto alle case farmaceutiche e quindi non producono business e danno poco lavoro ai medici quindi da scartare senò avremmo una caduta degli utili.
Secondo Bach noi abbiamo una Anima ( scritta con la A maiuscola appositamente) che ci guida sia che siamo dei poveracci o dei ricconi e quando ci discostiamo da questa insorge la malattia. Il risultato di questo scontro sono gli stati d'animo negativi che Bach individua in sette diversi e che sono : odio, egoismo, crudeltà, orgoglio, ignoranza, avidità e instabilità. Questi ci portano a conflitti con quelli con cui abbiamo rapporti e questi conflitti generano la malattia., quello che Bach chiama Unità ed è il concetto centrale della sua filosofia.
Lui immagina la creazione come un sole i cui raggi siamo noi che viviamo su questa terra e quando il nostro raggio si discosta dalla sua traiettoria originale si genera la malattia in quanto c'è una alterazione della energia. Quindi quando c'è dissonanza tra Anima e Unità c'è uno scompeso energetico che porta ai sintomi della malattia.
Tuttavia non basta a speigare la malattia ma bisogna cercare nell'individuo le cause che l'hanno generata unica premessa per una guarigione definitiva.
Oggi si riconosce lo stress psicologico come causa primaria di molte malattie o come causa scatenante, anche di malattie molto gravi e Bach diceva, circa un secolo fa, che lo shock o fattori emozionali possono avere ripercussioni immediate e visibili sull'organismo.
Preveniamo le malattie utilizzando le regole portano alla guarigione utilizzando i nostri difetti per portali verso i nostri pregi e quindi pareggiare l'energia annullandola e facendo si che non vi sia insorgenza di malattia dovuta a scompensi energetici.

Alla ricerca della felicità
Un paziente è davvero guarito non quando i suoi sintomi sono scomparsi ma quando è riuscito a cogliere il significato profondo della malattia che lo ha colpito. La malattia può insegnare a vivere con serenità, potrebbe far parte dei percorsi vitali e insegnarci molte cose. L'importante è chiedere aiuto.
Bach pensava che la guarigione fosse questa, cioè la conoscenza della malattia dal profondo per portarla in superficie e sconfiggerla. E' un po' anche il pensiero della psicoanalisi, anche se per Freud, con la psicoanalisi si può spiegare tutto. Bach riteneva che una volta scoperti le cause psicologiche, sostanzialmente i difetti caratteriali dell'individuo, fosse inutile reprimerli. Occorre, invece, cercarli di combattere con le virtù opposte, cioè combatterli sostanzialmente con le loro stesse armi.
Per esempio guarire dall'egoismo occorre rivolgere verso gli altri le attenzioni che si rivolgono a se stessi, oppure l'odio genera solo odio e bisogna combatterlo con l'amore che a sua volta genera solo amore.
Se impariamo ad amare quelli che ci stanno vicini, man mano impareremo ad amare tutti, a nutrire compassione nei confronti degli altri e della loro sofferenza perchè in questo siamo accomunati. Pertanto, coltivando le virtù opposte ai difetti, elimineremo i conflitti interni e raggiungeremo la guarigione. Ovviamente non dovremo raggiungere la perfezione in tutto in quanto questo è la virtù degli illuminati, dei saggi e dei buddha. Ma Bach ci insegna che dobbiamo attuare tutte quelle strategie che servano a correggere il più possibile i nostri difetti e illuminare il nostro cammino.
Queste riflessioni spinsero Bach alla ricerca dei rimedi che non avvessero conroindicazioni e che fossero semplici da preparare e da usare.
Da queste considerazioni e dagli studi da lui effettuati, la scelta, per i suoi rimedi, andò sui fiori e sulle piante che non contenessero veleni e che non fossero usate in altre terapie, che non fossero coltivati e con una preparazione molto semplice.
La terapia non si limitò solo alla selezione dei fiori, la li divise in sette gruppi corrispoindenti ad altrettanti stati d'animo.
I diversi rimedi indicati servono a individuare meglio il disturbo e a curarlo in modo più mirato. Per ogni fiore , Bach ha fatto un piccolo profilo psicologico della persona a cui era destinato, le sue caratteristiche, i suoi atteggiamenti tipici e così via. Un esempio: "per coloro che in certi momenti hanno l'impressione di provare una angoscia tanto forte da essere insostenibile. Che hanno la sensazione che la mente e il corpo siano spinti al limite sereno ....."
Questa opera desta stupore per la sua profondità e per l'energia  impiegata nella ricerca di soluzioni sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista medico e dalla ricerca fitoterapica condotta da questo medico.



 
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