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VAGINA
Descrizione Vulva:
1. monte di Venere
2. prepuzio clitorideo
3. clitoride
4. grandi labbra
5. piccole labbra
6. perineo
Rappresentazione degli organi genitali interni femminili
La vagina (dal latino vagina, letteralmente "fodero" o "guaina"), è un condotto di forma cilindrica di materiale fibromuscolare, che accoglie il pene durante il coito e consente il passaggio del feto durante il parto.
Conduce dall'utero all'esterno dell'organismo nei mammiferi femmina (tranne nei mammiferi monotremi), o alla cloaca negli uccelli, nei monotremi ed in alcuni rettili.
Anche gli insetti femmina ed altri invertebrati hanno una vagina, che è la parte terminale dell'ovidotto.
Nel linguaggio comune, il termine è usato spesso per riferirsi generalmente ai genitali femminili o alla vulva
Anatomia
La vagina è un canale che si estende dalla cervice uterina (porzione anatomica più profonda) alla vulva (porzione anatomica superficiale), la quale ha una lunghezza da 6 a 8 cm nella parte anteriore e di 8–9 cm nella parte posteriore, dilatandosi/espandendosi in lunghezza e larghezza durante l'eccitazione sessuale.
Anatomia della vulva, dall'"alto" (pube) al "basso" (ano):
— Pube - Monte di Venere
— Prepuzio clitorideo
— Glande clitorideo
— Grandi labbra
— Piccole labbra
— Orifizio uretrale
— Imene
— Orifizio vaginale
— Perineo
— Ano
Quando la donna mantiene la stazione eretta, il condotto vaginale traccia (rispetto alla regione pelvica) una curva geometrica di orientamento superiore-posteriore che forma un angolo leggermente minore di 45 gradi con l'utero. L'apertura vaginale si trova verso l'estremità caudale della vulva, dietro l'apertura dell'uretra. Il quarto superiore della vagina è separato dal retto per mezzo del cavo rettouterino. Sopra la vagina sta il monte di Venere.
La vagina, come l'interno della vulva, è di colore rosa vivo tendente al rosso, particolare comune alle membrane mucose interne (in condizione fisiologica) della maggior parte dei mammiferi. I solchi prodotti dalla ripiegatura della parete nel terzo esterno della vagina sono detti pieghe vaginali. Si tratta di rughe costituite da tessuto epiteliale che hanno lo scopo di offrire alla vagina un'estesa area superficiale che ne favorisce l'estensione e l'allungamento.
La dilatazione è agevolata, oltre che da dette pieghe che ne aumentano l'espandibilità, pure dalla particolare lubrificazione, che avviene tramite le ghiandole di Bartolino. La membrana della parete vaginale mantiene una determinata umidità, anche se non contiene alcuna ghiandola. Prima e durante l'ovulazione, vengono prodotte diverse varianti di muco della cervice, che fornisce un ambiente favorevole alcalino nel canale vaginale per massimizzare le possibilità di sopravvivenza per gli spermatozoi.
La vagina, nella donna vergine, è (di norma, ma non immancabilmente) coperta in parte dall'imene: una membrana di tessuto connettivo che può essere infranta oltre che da un rapporto sessuale, anche da alcuni tipi di esercizi, come le passeggiate a cavallo o la ginnastica, ed altresì da un esame pelvico incauto. Per converso, non necessariamente il coito determina una lacerazione dell'imene: ne consegue che la deflorazione non è un criterio affidabile per la determinazione del primo rapporto completo (specie nell'ipotesi di cosiddetto imene compiacente).
Fisiologia
La vagina è chiamata ad assolvere varie funzioni fisiologiche
Secrezioni uterine
La vagina costituisce una via attraverso la quale il sangue mestruale e parti di tessuto organico (endometrio uterino) lasciano il corpo. Queste escrezioni possono essere assorbite o trattenute per mezzo di tamponi, coppe mestruali, assorbenti igienici.
Sostanze odorifere presenti nel fluido vaginale
Nei mammiferi la secrezione di molecole odorifere (urea, acido lattico, acido acetico, composti alifatici a catena corta) nell'area genitale è importante per comunicare la ricettività sessuale della femmina.
Nella donna, la produzione di acido lattico e acido acetico è sempre presente; la produzione di composti alifatici è invece variabile da soggetto a soggetto e l'odore che ne deriva (generalmente attribuibile all'acido butanoico), a seconda della loro concentrazione nei fluidi vaginali, dà luogo a giudizi di varia gradevolezza e può costituire ugualmente un richiamo sessuale.
Bacillo di Döderlein
Il bacillo di Döderlein è ospite in condizioni di normalità della vagina sana e contribuisce a mantenere il pH dell'ambiente vaginale nella donna sana intorno a 4-5 attraverso la scissione del glicogeno in acido lattico e biossido di carbonio. Il mantenimento di tale pH acido è di fondamentale importanza per la difesa della vagina dai germi provenienti dall'esterno (autodepurazione della vagina).
Attività sessuale ( vedi anche sessuologia e disturbi o clinica delle disfunzioni sessuali)
La concentrazione di terminazioni nervose che giacciono intorno all'entrata della vagina può causare sensazioni piacevoli durante l'attività sessuale, qualora avvenga un tipo di stimolazione gradito alla donna. Durante l'eccitazione sessuale, specie se vi è stimolazione del clitoride, le pareti della vagina si auto-lubrificano. Ciò riduce l'attrito che può manifestarsi in conseguenza di varie attività sessuali. In passato si riteneva che le ghiandole di Bartolino fossero responsabili della lubrificazione vaginale. I lavori di Masters & Johnson rilevarono invece che è la stessa parete vaginale ad emettere goccioline di liquido che, dapprima isolate, successivamente formano un velo continuo e lucente su tutta la parete. La risposta vaginale è la stessa qualunque sia il tipo di stimolazione sessuale (clitoridea, mammaria, orale, ecc) ma la quantità di liquido può essere maggiore o minore a seconda dell'intensità e della durata dello stimolo. La lubrificazione si verifica anche in post-menopausa, ma la quantità di liquido secreto è fortemente inadeguata.
Alcuni studi hanno rilevato che porzioni del clitoride si estendono nella vulva e nella vagina.
Con l'eccitazione, la vagina si allunga velocemente di un valore medio di 8,5 cm, ma può continuare ad allungarsi per reazione ad una pressione. Quando la donna raggiunge la massima eccitazione, la vagina si gonfia come una tenda (gli ultimi ²⁄₃ si espandono in lunghezza e larghezza) mentre la cervice si ritrae. Le pareti della vagina sono composte di morbide pieghe elastiche di pelle membranoso-mucosa che si allungano o contraggono (con il concorso dei muscoli pelvici) per adeguarsi alla misura del pene, da cui ne deriva che la grandezza del pene non è significativa al raggiungimento dell'orgasmo femminile. Da sfatare è il mito che le donno abbiamo bisogno di peni grossi per poter raggiungere l'orgasmo, tendendo conto che abbiamo un canale vaginale, come detto in precedenza, che ha una lunghezza di 6-8 cm.
Una zona erogena, comunemente chiamata punto G, è ubicata nella parete anteriore della vagina, a circa cinque cm più addentro del suo ingresso. Alcune donne provano intenso piacere se il loro punto G è stimolato convenientemente durante l'amplesso. Un orgasmo scaturente dal punto G potrebbe essere la causa dell'eiaculazione femminile, il che porta alcuni medici e ricercatori a ritenere che il piacere connesso al punto G provenga dalle ghiandole di Skene (v. ghiandole esocrine), un omologo femminile della prostata, piuttosto che da un qualche particolare punto sulla parete vaginale. Alcuni ricercatori, peraltro, negano radicalmente l'esistenza del punto G.
Parto
Durante il parto, la vagina fornisce il canale attraverso cui il feto abbandona l'utero per affacciarsi alla vita indipendente al di fuori del grembo materno. In questa fase, la vagina è chiamata anche canale del parto. La vagina è notevolmente elastica e si ingrandisce di diverse volte rispetto al suo diametro normale durante il parto vaginale.
Dopo il primo di tale atto scompare il frenulo inferiore delle piccole labbra.
Benessere vaginale
La vagina è autodetergente e pertanto viene sconsigliato, dalla maggioranza di medici, l'uso di docce interne in (o irrigazione interna) quanto altererebbero l'ambiente batterico vaginale portando all'insorgenza di patologie.
Una alterazione di questa flora batterica potrebbe portare a candidosi e perdite anomale. L'acidità della vagina è determinata dall'acido lattico prodotto dai batteri che stazionano nella vagina e che la proteggono da agenti esterni.
Uno dei fenomeni più comuni è la cisti di Bartolino che si presenta come rigonfiamento della parete vaginale. Basta effettuare delle palpazioni per accorgersene. Infatti si presenta come se ci fosse un rigonfiamento a forma di pisello e questo porta alla occlusione delle ghiandole che apportano i loro umori all'orifizio vaginale. Questa anomalisia si tratta abbastanza facilmente con una piccola operazione chirurgia oppure con del nitrato d'argento.
L'Herpes può anche essere la causa di gonfiori, ma normalmente in misura minore. La sua diffusione è in più punti, a differenza della precedente, e provoca un forte dolore e l'emissione di un fluido chiaro che si secca in piccole croste.
Possimo avere anche gonfiori dovuti a tumori, ma normalmente si sviluppano dopo i 60 anni e la forma più comune è il carcinoma dell'epiteliopavimentoso, oppure ill cancro alle ghiandole (adenocarcinoma) e infine il melanoma ma è assai più raro.
Le perdite sono per la maggior parte fisiologiche e comprendono: sangue mestruale, il fluido legato all'eccitazione sessuale o, in alcuni casi, dovuto alla cervice uterina. Fra le cuase non infettive abbiamo le dermatiti e le perdite da corpi estranei come i tamponi inseriti nella vagina e quest'ultimi avvengono normalmente in giovane età a seguito di esperimenti fatti dalla donna alfine di ricerca del piacere e a seguito di rotture che lasciano parti all'interno della vagina.
Ultimo caso di perdite è quello a seguito di malattie sessualmente trasmissibili quali: gonorrea, clamidia e trichonomas vaginalis, mentre le perdite da candida sono lievemente maleodoranti e bianche, mentre quelle da trichonomas hanno un odore più intenso e sono verdastre. Quelle da corpi estranei rimasti nella vagina sono più simili alla gonorrea e sono di colore giallo o grigiastre e purulente.
Le ulcerazioni
Sono degli assottigliamenti che si formano sulla parete vaginale che danno delle lievi perdite di sangue. Quelle più comuni sono date da abrasioni a seguito di traumi dovuti a una cattiva lubrificazione durante il coito oppure a penetrazioni violente. Le lesioni possono anche essere dovute a violenze sessuali, ma nella maggioranza dei casi sono dovuti a eccessivo strofinamento contro gli indumenti o a un maldestro inserimento di tamponi.
Una altra causa può essere la sifilide, ma non provoca dolore e spesso non sono neppure rilevate in quanto sono all'interno della vagina , mentre quelle da herpes provocano rigonfiamento e dolore e possono arrivare a impedire il deflusso della urina.
L'origine del mondo di Gustave Coubet
Imene
Imene dal greco hymén membrana, è un setto di membrana mucosa che sovrasta o ricopre parzialmente l'esterno della apertura della vagina.
E' la parte che protegge la vulva ed presente nella maggior parte delle donne fin dalla nascita.
Vi sono vari tipi di imene e nel disegno ne rappresentatimo i più comuni:
La deflorazione è la rottura dell'imene. Questa può avvenire in seguito a penetrazione oppure andando a cavallo o facendo ginnastica. Normalemente non si vede in quanto si ha una vieve lacerazione nel punto più debole e nonrmalmente non profoca ne dolori ne sanguinamento in fase di rottura. Quindi la verginità è mentale e non fisica. Inftti neanche il ginecologo non può stabilire con certezza se la donna che richiede un esame simile, abbia avuto rapporti sessuali o meno.
Dopo il primo parto si ha una apertura ulteriore e le uniche parti che rimangono dell'imene sono ciccatrizzate e prendono il nome di caruncole imenali.
Acuni accorgimenti possono essere quelli che la donna fa prima di avere il primo rapporto. Controllare che tipo di imene ha, se è cribiforme, anulato, septato ecc ed eventualmente allentarlo anche con le proprie dita.
Sono rarissimi i casi in cui l'imene è durissimo e necessita di un intervento chirurgico, per pote avere rapporti intimi normali e un parto normale.
Nelle prime settimane di vita intrauterina, i maschi e el femmine sono indifferenziati e, normalemente, prina della dodicesima settimana non è distinguibile.
Nella infanzia la vagina non presenta variazioni sostanziali da quelle di un anno e cresce solo in rapporto alla crescita del corpo.
Ma con la pubertà si hanno notevoli cambiamenti. Si sviluppa il seno, la vulva diventa più grande, compaiono i peli sul pube, sulle grandi labbra e all'interno coscia fino al perineo. Attorno ai 13 anni le grande labbra si ingrossano ancora e diventano più scure e le piccole labbra seguono lo stesso sviluppo diventando più scure.
Nella infanzia, le grandi labbra sono più in su e in posisione eretta si possono vedere molto bene, mentre nella pubertà, il monte di venere si espande "spingendo" le grandi labbra verso il basso in maniera tale che in posizione eretta non si vedono posizionando la vagina più verso l'ano in maniera tale da poter accogliere meglio il pene. diversi tipi di vulva
Durante il parto la vagina si dilata fino a raggiungere all'incirca i 10 cm per poter lascir passare il feto e normalmente non vi sono lacerazioni durante il passaggio. Una episiotomia può essere effettuata durante il parto per evitare lacerazioni anche se questa operazione è fortemente sconsigliata e, secondo alcuni, potrebbe provocare danni alla partoriente.
Circoncisione
Sotto il nome generico di infibulazione, vengono spesso raccolte tutte le mutilazioni a carico dei genitali femminili, praticate in paesi dell'Africa sub-sahariana, della penisola araba e del sud-est asiatico, per motivi non terapeutici, ma culturali e rituali. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha distinto le mutilazioni in 3 tipi differenti a seconda della gravità per il soggetto:
• Circoncisione: si limita alla foratura della punta della clitoride con fuoriuscita di sette gocce di sangue simboliche
• Escissione: asportazione della clitoride e taglio totale o parziale delle piccole labbra
• Infibulazione o circoncisione faraonica o sudanese: asportazione della clitoride, delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.
Queste pratiche sono eseguite in età differenti a seconda della tradizione.
Atteggiamenti estetici
Molte donne si radono la zona pubica per questioni di estetica ma anche dovuto al fatto che si portano costumi da bagno sempre più piccoli o si va in spiaggia nudi. Normalemtne si lasciano sono alcuni peli sul monte di venere a formare un microdisegno oppure una striscia. Nell'antichità, specie nella penisola arabica, le donne si radevano per questioni di igene.
Oggi, molte donne, si tatuano sul monte di venere e quindi sono glabre.