Cambiamento 1 parte - psicologia e organizzazione aziendale

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Cambiamento 1 parte

Psicologia
IL CAMB IAMENTO
Prefazione
Questa guida nasce per offrire degli strumenti concreti da utilizzare per modificare i nostri comportamenti. Tutti noi vorremmo cambiare alcuni aspetti del nostro carattere, magari controllare efficacemente l’ansia, o gestire meglio le emozioni, o riuscire a cambiare alcune abitudini che non ci piacciono. Attraverso i semplici esercizi che ti proporrò in questa guida potrai imparare finalmente in modo pratico come aumentare il controllo su di te e riuscire quindi ad essere ciò che hai sempre desiderato.
Gli strumenti riportati in questa guida sono tratti da esperienze acquisite in vari contesti e sono da intendersi come consigli generali validi per la maggior parte della popolazione. In nessun modo sostituiscono un parere professionale ed un training, un supporto o una terapia specialistica.

Prima parte
Prima di iniziare voglio che ti concentri e cerchi di rispondere a questa domanda:
Chi sei tu?
Pensaci. Anzi, se puoi prendi un foglio di carta e una penna e scrivi la risposta. Prenditi tutto il tempo che ti serve. Appena hai fatto vai alla pagina successiva.Qualunque cosa tu abbia scritto può avere solo due origini.
La prima è la genetica.
La seconda è l’esperienza.
La genetica è tutto ciò che è scritto nel nostro DNA. Siamo programmati ad avere certe caratteristiche, e le uniche geneticamente predeterminbate sono  il colore degli occhi e dei capelli, mentre tutto il resto è dovuto all’alimentazione, alla societè in cui vivi, alle esperienze dei genitori, ecc… mentre il sesso è geneticamente predeterminato ma non sempre sviluppato in modo appropriato.
L’esperienza, invece, rappresenta ciò che siamo in virtù della nostra vita trascorsa fino a questo momento, cioè tutto quello che non è predeterminato ma frutto di un apprendimento (più o meno consapevole) e dell’esperienze fatte da bambino, della socialità che abbiamo sviluppato, delle esperienze trascorse e di quanto abbiamo saputo indirizzare con la nostra coscienza e volontà.
Sono stati fatti molti esperimenti per cercare di capire se è più importante la genetica o l’esperienza nel determinare ciò che siamo. I risultati? Sembra che l’esperienza sia talmente tanto importante da produrre cambiamenti significativi a livello cerebrale. Il processo che sta alla base di questi cambiamenti si chiama “plasticità sinaptica” e consiste nel fatto che stimolazioni continue sui neuroni di particolari aree del nostro cervello causano cambiamenti più o meno stabili nel tempo e possono anche influenzare la genetic apportando campiamenti. Non voglio dilungarmi troppo su argomenti di natura biochimica o anatomofisiologica, ma penso sia importante sapere che le esperienze della nostra vita hanno effetti diretti sul nostro sistema nervoso.
Ok, abbiamo capito che molti aspetti della nostra personalità possono essere modificati. Ma cosa fare con tutto ciò che, invece, non è possibile cambiare? Si tutto è possible anche se I circuiti che si sono formati non vengono cambiati ma sovrapposti.
Quando non è possibile modificare qualcosa, possiamo sempre modificare la nostra risposta ad essa.
Nick Vujicic è un ragazzo nato senza braccia né gambe. Non può cambiare la sua situazione, ma è riuscito a far sì che la sua vita fosse quanto più soddisfacente possibile. In tutta onestà, credo che la sua vita sia più significativa di quella di molte persone estremamente più fortunate di lui. Perché? Perché Nick non è stato lì a piangersi addosso, ma ha reso importante la sua vita. Quindi da quanto detto fin’ora sembra estremamente chiaro che noi abbiamo in mano il destino della nostra vita.
Noi abbiamo la possibilità di decidere chi siamo e chi vogliamo essere.
Occorre solo avere gli strumenti giusti. Il primo concetto che voglio tu impari per essere pronto a prendere veramente in mano la tua via è:

LOCUS OF CONTROL
Il locus of control (letteralmente, “luogo del controllo”) rappresenta quanto crediamo di essere responsabili di ciò che ci accade. Il LOC può essere di due tipi: interno o esterno.
Le persone con un LOC interno sono persone che si ritengono responsabili dei propri successi e dei propri fallimenti.
Le persone con un LOC esterno, invece, si ritengono vittime degli eventi. Fai una semplice prova. Prova a pensare all’ultima volta in cui hai dovuto portare a termine un compito che poteva andare bene o male. Nel caso di uno studente potrebbe trattarsi di un compito o di un esame. O magari un colloquio di lavoro, o un progetto da presentare al proprio capo, o cucinare una cena romantica per il proprio fidanzato/marito. Insomma, pensa all’ultima sfida, grande o piccola che sia, che hai dovuto affrontare. Adesso rispondi a queste due domande:
Com’è andata? Perché è andata così?
Vediamo  le ipotetiche risposte che darebbe uno studente che ha preso il massimo all’esame in base al suo LOC.

Con LOC interno : Ho studiato veramente tanto e mi merito questo voto. Anche se non ho studiato moilto ho saputo gestire bene la conversazione non potevo non meritare il massimo. Ho fatto molte ricerche e quindi meritavo il massimo

Con LOC esterno: Il professore è stato veramente generoso. Per fortuna mi ha chiesto gli argomentio facile e quelli che avevo studiato meglio e non credo che avrei preso lo stesso voto se mi avesse fatto un altro tipo di domande. I libri erano scritti veramente bene e le domande eranoi chiare come la materia.

 Come hai potuto notare, nel caso di un LOC interno si tende a considerare se stessi la causa di ciò che è avvenuto (non solo quando le cose vanno bene, ma anche negli insuccessi) mentre quando il LOC è esterno si evidenziano i fattori contestuali come cause del risultato ottenuto. C’è da dire un’ultima cosa sul LOC, cioè che nella maggior parte delle persone c’è un’oscillazione continua. Si è visto, infatti, che spesso tendiamo ad adottare un LOC interno quando le cose vanno bene e a spostarlo all’esterno quando le cose vanno male.
Quindi, una cosa fondamentale implicata nel cambiamento è quanto di questo cambiamento attribuisci alle tue capacità e quanto, invece, credi sia frutto delle situazioni. Ora, seppure hai un LOC prevalentemente interno e sei consapevole che il cambiamento dipende da te sono certo che spesso ti sei trovato bloccato davanti a quella che sembrava un’opportunità di cambiamento.
Per capire perché non sei riuscito a dare il via a quel cambiamento dobbiamo capire che è normale che vi siano delle resistenze. Del resto se non ci fossero questa guida non avrebbe motivo di esistere.
Per spiegarti in che modo agiscono le resistenze ti mostrerò il modello di Lewin, un grande psicologo sociale che ha veramente rinnovato moltissimi aspetti della psicologia.
Il modello di Lewin è stato sviluppato soprattutto per i gruppi, ma io sono certo possa essere applicato anche alle singole persone. Lewin è partito dal presupposto che ognuno di noi si trova generalmente in uno stato di equilibrio. Il cambiamento, nel momento in cui si presenta, non è altro che una fonte di instabilità e per questo è percepito per lo più come una minaccia.
Nel momento in cui ci troviamo di fronte alla possibilità di un cambiamento, comunque, vuol dire che in qualche modo ci sono delle “forze” che spingono affinché questo si verifichi. Ci troviamo dunque in una situazione in cui da un lato c’è la nostra naturale resistenza al cambiamento, mentre dall’altro c’è la spinta affinché questo cambiamento avvenga. Se le spinte riescono a sconfiggere le resistenze si avrà quello che Lewin ha definito “unfreezing” (scongelamento), altrimenti il cambiamento non avrà luogo.
Ciò che occorre verificare, dunque, sono appunto queste spinte e queste resistenze.
Come fare? Ti propongo un esercizio. Prendi un foglio e una penna e disegna una tabella con due colonne di cui una è cosa cambieresti e l’altro è quella del non cambiamento. Una volta creata la tabella scrivi a sinistra gli aspetti positivi che porterà il cambiamento e a destra gli aspetti positivi che ha la situazione attuale e che verranno persi con il cambiamento. All’apparenza può sembrarti la classica lista dei pro e dei contro, ma non è così. La lista dei pro e dei contro, infatti, ti porta a considerare i pro in termini positivi e i contro in termini negativi. L’esercizio che ti ho proposto, invece, ti consente di porre entrambi i termini in modo positivo. Questo ti aiuterà molto di più a capire la scelta che ti si prospetta. Oltre alla lotta tra spinte e resistenze al cambiamento c’è un altro fattore molto importante da tenere sempre in considerazione. Se lo terrai bene a mente ti aiuterà anche a compilare nel modo più efficace possibile la tabella che ti ho mostrato prima.
Sto parlando della selezione delle informazioni.
Le persone hanno la tendenza a selezionare le informazioni in base a quanto queste si avvicinino alle proprie opinioni. Ti faccio un esempio:
Ti piace moltissimo un certo tipo di biscotti, ma iniziano a girare voci sul fatto che nella fabbricazione di questi biscotti si utilizzino prodotti scaduti. Non si hanno notizie ufficiali, ma se ne parla veramente tanto. Ecco, se tu sei un “fan” di questi biscotti sarai molto più restio a credere a queste voci rispetto ad una persona a cui non piacciono. Quando si tratta di fare un cambiamento (come dover cambiare marca di biscotti) bisogna stare attenti, quindi, a non lasciarsi influenzare dalle proprie opinioni o dai propri pregiudizi poiché questi, se lasciati liberi, non faranno altro che spingere sul piatto delle resistenze rendendo sempre più difficile l’unfreezing.
Sono stati riportati moltissimi casi di disastri economici avvenuti proprio perché i manager non sono stati in grado di cambiare linea di mercato in quanto incapaci di mettere da parte le proprie opinioni.  Nella prima patte dfi questa introduzione al cambiamento ho voluto darti una serie di indicazioni su che cosa sia il processo di cambiamento e le eventuali difficoltà che si potranno trovare lung oil percorso che porta a un cambiamento del modo di essere e degli approccia che si possono fare alla soluzione di problemi e/o alla realizzazione dei propri sogni.

 
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