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ATTIVITA' SESSUALE PARTE I
Una delle più importanti rivoluzioni culturali del secolo scorso è stato il riconoscimento della sessualità femminile e del piacere sessuale che provano le donne, specie nella cultura occidentale. Infatti a partire dal 1968, anno di grandi cambiamenti sociali, in occidente, e a seguito della seconda guerra mondiale, le donne hanno cominciato a essere parte molto attiva nella società, nel rapporto di coppia e anche nel rapporto sessuale con la riscoperta di una sessualità spesso misconosciuta o al puro servizio del piacere maschile e della riproduzione.
Questo ha comportato e comporta, esperienze fuori dagli schemi tradizionali, cioè fuori dal matrimonio, anche se in molti paesi europei, specie del nord e del centro nord, questa rivoluzione sessuale era partita molto tempo prima, come in francia a partire dal 1800 con la liberalizzazione dei costumi sessuli ( vedi Guy de Maupassant). Nei paesi a forte presenza cattolico cristiana, il sesso rimaneva tradizionalmente maschista , una cosa di cui non parlare e la donna non aveva nessun diritto di piacere tanto che fino al 1930 non era riconosciuta l'anima alla donna e non aveva diritto di voto, come se fosse un essere umano di classe inferiore e non dotata di capacità intelletive.
Parallelamente al cambiamento apocale si è registrato un forte aumento della prostituzione a carico dell'uomo e nuove forme di perversioni maschili legate anche alle nuove tecnologie. Di contro , a partire da metà degli anni 90 dello scorso secolo, si è assiste a una escalation della prostituzione maschile a carico delle donne , con incrementi vertiginosi sia dei viaggi sessuali fatte da donne verso paesi poveri ( Nepal, Nord Africa, Centro America) sia nel nostro paese.
Da questa piccola premessa possiamo dedurre che abbiamo prima un cambiamento fatto negli anni 70 dello scorso secolo delle motivazioni della ricerca del piacere sessuale, con initazione , da parte della donna, di modelli maschili, seguito dall' uso del contrattacettivo orale ( pillola) e quindi il piacere sessuale disgiunta dalla procreazione e dalla ricerca, da parte della donna, del proprio piacere sessuale senza proplemi e senza inibizioni, mentre il maschio si trovava sempre più in difficoltà, a livello psicologico, nel dover soddisfare la partner femminile e non solo pensare al proprio piacere. Alla fine del secolo scorso, la donna cercando emozioni sempre più forti si è rivolta al "mercato del sesso" , a causa dei continui problemi sessuali della popolazione maschile e alla ricerca di piaceri e fantasie di cui aveva paura a raccontarle o a chiederle al proprio partner ( anche occasionale). Questa ulteriore rivoluzione è partita , negli anni ottanta dello scorso secolo, nei paesi socialmente più avvanzati come la Svezia e la Norvegia, mentre nei paesi latini del sud si stentava, da parte del maschio , ad accettare il ruolo sempre più crescente della donna , nella società, nella famiglia e nella vita quotidiana.
Una delle chiavi di lettura, e ce ne sono molte, è la nostra identità biologica che si integra con l'identità culturale. Vediamo oggi, anche in Italia, che la donna ha occupato e occupa sempre più posti preminenti e di comando nella nostra società, specie con l'inalzamento culturale e economico e chiede ai propri partner non più di essere un oggetto passivo , ma un soggetto, giustamente, attivo, con richieste di piaceri sessuali a cui molti uomini non sono ancora pronti. Vediamo come nella società nord africana la donna tenda a liberarsi dei retaggi culturali secolari dovuti a una cativa interpretazione della religione islamica e acquisire ruoli sempre più dominanti, specie per le donne emigrate nei paesi occidentali. Oppure nelle società arabe dove si stenta a riconoscere il ruolo attivo della donna nella società, specie nelle fasce medio e alto borghesi. O addirittura nelle società tipo quella asiatica dove la donna è un oggetto di scambio (esistono tutt'oggi le caste chiuse anche se proibite per legge) e dove il matrimonio viene combinato fin dalla nascita o più arretrate ancora come la società talebana dove la donna non ha nessun ruolo se non di riproduzione pura e di piacere per il maschio ( non può alfabettizzarsi, non deve lavarsi, il dottore la deve curare da vestita, ecc).
Il corpo femminile è più eccitante del corpo maschile e questo lo si può notare dallo sfruttamento commercile che si fa del corpo femminile nelle pubblicità, che funziona sia per il maschio " eccitandolo" a comperare il prodotto/servizio sia nella femmina che le crea un modello competitivo tale per cui chi acquista quel terminato prodotto/servizio diventa come la modella che presta il proprio corpo al marketing . La donna , dal punto di vista sessuale, è molto più competitiva del maschio nei confronti delle altre femmine a differenza del mondo maschile dove c'è meno competitività tra maschi. Inoltre, la donna, è molto più aggressiva del maschio e utilizza, spesso, la propria sessualità per raggiungere i propri scopi.
Nel maschio l'identià sessuale è data dalla erezione del pene e dalla sua grossezza. I maschi si identificano, dal punto di vista clinico, con il proprio organo e quindi, fin dalla pubertà fanno gara a chi c'è la più grosso o chi lo mantiene in erezione il più a lungo possibile con competizioni sulla durata del rapporto sessuale a discapito della qualità del rapporto sessuale. Quindi il maschio si identifica con il proprio organo.
La femmina si identifica di più con la perfezione del proprio corpo, con il proprio seno e quindi con la priopria capacità di essere attraente per poter attirare lo sguardo dei maschi e poter scegliere quello che potrà darle il maggior piacere possibile, quindi mettere in competizione i maschi utilizzando il proprio charme.
L'aridezza della emotività legata , nel maschio, al pensiero delle prestazioni che dovrà avere e della grossezza dell'organo, porta a una aridezza di emotività e a non cogliere le esigenze della propria partner e quindi a una mancanza di piacere per entrambi , anche in rapporti occasionali, questo prende il nome di ALESSITIMIA.
M. Pivano