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Il pene è una struttura cilindrica avvolta dalla cute ed è costituita dalla radice, un corpo chiamato asta, dal glande e dallo scroto.
La cute del pene è pigmentata e risulta essere più scura del resto del corpo. Il prepuzio può non ricoprire completamente il glande e la pelle del prepuzio è di colore più chiaro, quasi rosa e può formare una corona attorno al glande. Il prepuzio va sempre pulito bene spostando indietro la pelle per scoprire completamente il glande ( chiamato volgarmente cappella) in quanto si formano dei detriti con una consistenza simile a un formaggio fresco ma che contiene numerosi batteri potenzialmente patogeni, così come a livello clitorideo della vagina.
Posteriormente, il glande ha un solco a cui fa capo un lembo di pelle chiamato frenulo che termina sull'orifizio uretrale. I fianchi del pene scorre una arteria. Il glande è una struttura semiconica di colore che va dal rosa al violaceo e che funge da amortizzatore quando è eretto e penetra nella vagina (coito) in quanto va a toccare, normalmente, il collo dell'utero che è posto al fondo della vagina. Al suo interno è presente una ghiandola che in fase di erezione secerne un liquido vischioso e lubrificante. In punta è presente un forellino che serve per l'emissione degli spermatozoi nel coito, mentre normalmente serve per l'uscita della urina. Il cilindro penico è un corpo cavernoso in grado di riempirsi di sangue per dare origine alla erezione e questo è comandato dal cervello. I muscoli presenti alla base sono i muscoli sospensori del pene che si collegano al pube e si inseriscono lateralmente sulla fascia superficiale del pene.
- La radice del pene è formata costituenti la porzione inferiore dei corpi cavernosi e da un bulbo, la porzione inferore, ed espansa dal corpo spongioso. Queste strutture sono alloggiate nel triangolo urogenitale. Queste strutture sono ricoperte dal muscolo ischiocavernoso che dalla sinfisi pubica si porta posteriormente fino al muscolo trasverso superficiale del perineo.
- Il corpo del pene è cilindrico quando è flaccido e triangolare quando è in erezione ed è formato da due corpi cavernosi, che sonole continuazioni della radice, e dal corpo spongioso che è la continuazione del corpo cavernoso. I corpi cavernosi formano gran parte del corpo del pene e sono due strutture cilindriche allungate apposte fianco a fianco, separate da un setto fibroso completo prossimalmente e incompleto (spesso chiamato setto pettiniforme) distalmente, dove permette lo scambio di sangue tra i due corpi.. I corpi cavernosi sono ricoperti dalla tonaca albuginea, che presenta due foglietti, uno superficiale che ricopre entrambe i corpi in un'unica guaina dalle fibre longitudinali e un foglietto profondo che ricopre singolarmente ciascun corpo e possiede fibre circolari; questo foglietto si fonde e dà origine al setto interposto tra i due corpi. Il corpo spongioso è una struttura cilindrica il cui spessore si fa minore distalmente sino alla sua espansione interna al glande e che ne segue la forma accogliendo al suo interno la porzione distale dell'uretra e la sua fossa navicolare (uretra peniena). È posto posteriormente rispetto ai corpi cavernosi e si adagia nel loro solco mediano inferiore (o posteriore).
Infine abbiamo lo scroto, sempre per le parti visibili in esterno, su cui appoggia il tronco del pene e che contiene le gonadi o testicoli, che hanno la funzione di produzione degli spermatozoi.
Le arterie che irrorano il pene sono sono l'arteria perineale, l'arteria del bulbo del pene, l'arteria profonda del pene (cavernosa) e l'arteria dorsale del pene
- L'arteria perinale è un ramo dell'arteria pudenda interna, fornisce due rami che decorrono lateralmente al bulbo del pene e dal corpo spongioso che in vivo sono ricoperti dal muscolo ischiocavernoso e del muscolo bulbospongioso. Ciascuno dei due rami iniziali si divide in un ramo che discende inferiormente nello scroto (arteria scrotale posteriore), uno che decorre inferiormente e lateralmente al corpo spongioso (arteria bulbo-uretrale), uno che si porta internamente (arteria cavernosa) a un corpo cavernoso e l'ultimo che decorre superiormente a esso. L'arteria scrotale posteriore irrora la cute dello scroto.
- L'arteria del bulbo del pene è un corto vaso che perfora il muscolo trasverso del perineo e decorre nel bulbo del pene irrorandolo assieme alle ghiandole bulbouretrali.
- L'arteria profonda del pene, o arteria cavernosa, è un ramo terminale dell'arteria pudenda interna. Penetra nella membrana perinale, decorre internamente ai corpi cavernosi dove rilascia rami che penetrano nei corpi cavernosi formandovi un plesso capillare, oppure possono dare origine (prevalentemente nella porzione posteriore dei corpi cavernosi) ad arterie elicine, più dilatate che si gettano anch'esse nei corpi cavernosi.
- L'arteria dorsale del pene è un ramo termine dell'arteria pudenda interna, perfora il legamento sospensore del pene e decorre superiormente a ciascun corpo cavernoso, rilasciando rami laterali "a lisca di pesce" che lo abbracciano e lo irrorano (irrorano in parte anche il corpo spongioso). Terminalmente queste arterie rilasciano rami che irrorano il glande, inviano inoltre ramuscoli che irrorano le fasce e la cute dorsale del pene. È posta profondamente alla fascia di Buck lateralmente alla vena profonda del pene e medialmente ai nervi dorsali del pene.
- La vena dorsale superficiale del pene è di calibro consistente e visibile attraverso la cute. Drena il sangue del prepuzio e della cute dell'organo e lo fa confluire nella vena pudenda interna. Decorre superficialmente alla fascia profonda del Buck, profondamente alla fascia superficiale (dartos) e lungo il corpo del pene.
- La vena dorsale profonda del pene origina per la confluenza delle vene sottotonacali provenienti dai corpi cavernosi del pene che penetrano la tonaca albuginea drenando in rami laterali, le arterie circonflesse, che seguono il decorso dei corrispondenti arteriosi, per poi riunirsi in un unico grosso vaso venoso. La vena dorsale profonda del pene è mediale alle due arterie dorsali e ai nervi dorsali del pene, decorre profondamente al legamento sospensore del pene e poi si divide in due rami che drenano nella vena pudenda interna. Drena il sangue del glande, dei corpi cavernosi e del corpo spongioso
- L'innervazione dei corpi cavernosi deriva dai nervi cavernosi, rami del plesso pelvico contenenti sia fibre simpatiche sia parasimpatiche, che decorrono postero-lateralmente alla prostata, perforano la guaina fibrosa del pene e si distribuiscono a ciascun corpo cavernoso e all'uretra peniena
Dimensioni
Molti adolescenti temono che il loro pene non sia abbastanza grande e sia inadeguato al compimento di atti sessuali. Quasi tutti i ragazzi, prima o poi, hanno dei dubbi circa le misure del loro pene, ma l'esperienza, in genere, mostra loro che tale angoscia è del tutto immotivata. Non appena iniziano ad avere esperienze sessuali scoprono che il loro pene funziona adeguatamente ed è entro i normali standard di grandezza.
Quando il pene non è eretto, in genere pende mollemente verso il basso e misura circa dagli 8 agli 11 centimetri di lunghezza e 3 centimetri di diametro.
Il problema, nello stabilire una grandezza media del pene non eretto, è che lo stesso pene, in queste condizioni, può variare di volta in volta. Ad esempio, l'aria fredda, l'acqua fredda, la paura o l'ansietà causano, in generale, l'avvicinamento massimo del pene (dello scroto e dei testicoli) al corpo, quindi il suo accorciamento.
Nei casi di sovrappeso o obesità del soggetto, la massa di grasso corporea presente nella zona pubica e quella sovrastante - ossia il ventre e l'addome - può contribuire a far sembrare il pene, che sia flaccido o eretto, più piccolo di quello che in realtà è. Il pene non eretto può acquistare in lunghezza se immerso nell'acqua tiepida o quando l'uomo è completamente rilassato. Il peso di un uomo, la costituzione e la statura non hanno alcuna relazione con le dimensioni del pene, sia in erezione sia in flaccidità.
La lunghezza media di un pene eretto è di 14 cm e il 95% degli uomini di tutto il mondo ha un pene lungo tra i 12 e i 18 cm, mentre la media europea si attesta tra i 11 e 14 cm.
Anatomia funzionale
I corpi cavernosi internamente sono formati da un labirinto di trabecole di collagene, elastina e muscolatura liscia che conferiscono loro un aspetto simile a quello di una spugna; al loro interno sono accolti numerosi capillari e piccoli nervi. La superficie trabecolare che si affaccia agli spazi cavernosi, cioè gli spazi vuoti (allo stato flaccido) tra le numerose trabecole, è ricoperta da endotelio. Durante l'erezione gli spazi cavernosi si riempiono di sangue. Il corpo spongioso presenta una struttura simile a quella del cavernoso, ma gli spazi cavernosi sono più ampi e anastomizzati tra loro e le trabecole possiedono, come nel cavernoso, uno strato endoteliale a contatto con lo spazio. Attorno all'uretra peniena si aprono i dotti delle piccole ghiandole mucose parauretrali (di Littre). Sia i due corpi cavernosi sia il corpo spongioso sono immersi in vivo in uno strato di tessuto connettivo fibroso denso che poi più esternamente danno origine alla tonaca albuginea. Le tonache albuginee dei corpi cavernosi e del corpo spongioso differiscono per composizione, infatti quella che ricopre il secondo è più sottile, biancastra ed elastica rispetto a quella che ricopre i primi, è inoltre più ricca di cellule muscolari lisce. In sezione l'uretra, che perfora il corpo spongioso, ha un lume stellato o irregolare. Esternamente alla tonaca albuginea vi è uno strato di ipoderma (tessuto connettivo lasso) ricco di vasi sanguigni, che permette al pene di muoversi liberamente rispetto alle strutture sottostanti. Lo strato più superficiale è la cute, che nella porzione prossimale è ricca di follicoli piliferi, mentre ne è priva nella porzione distale, sul prepuzio e sul glande. La superficie interna del prepuzio e della corona del glande è ricca di ghiandole sebacee che secernono smegma.
Una delle preoccupazzioni più grosse dei ragazzi è quella del pene ricurvo che è più un problema psicologico che fisico. Basta andare da un buon motivazionale o da un buon psicologo per risolvere il problema. In taluni casi bisogna intervenire chirurgicamente in quanto, durante la penetrazione, si avvertono forti dolori tali da rendere impossibile l'orgasmo. Questo intervento si fa in anestesia totale e non presenta particolari difficoltà
Altre malformazioni dell'apparato genitoriale sono: mancanza del pene che può essere apparente o reale ( come abbiamo spiegato nei precedenti articoli) oppure pene doppio che si verifica ogni 5,5 milioni di maschi, quindi una malformazione molto rara.
Vi sono poi anomalie congenite dovute a incompleto sviluppo della uretra oppure difetti nel rivestimento del pene che possono provocare delle torsioni in erezione.
- La fimosi è una malformazione congenita abbastanza diffusa in cui il restringimento dell'orifizio prepuziale impedisce alla pelle di scorrere sul glande e scoprirlo.
- La parafimosi, invece, è una malformazione in cui l'anello prepuziale è così stretto che una volta retratto non può essere più riportato avanti e strozza il glande impedendo il deflusso sanguigno.
L'indurimento plastico del pene o induratio penis plastica è una malattia descritta per la prima volta dal medico francese de Peyronie nel 1743, che determina un incurvamento del pene in erezione dovuto alla comparsa di una placca fibrosa che ostacola meccanicamente l'espansione dei corpi cavernosi.
Da non confondersi con l'indurimento plastico del pene è, invece, l'osso penieno, una rara malattia nella quale il setto tra i corpi cavernosi è calcificato e determina dolori nell'erezione con conseguente difficoltà di coito.
I Tumori più frequenti:
- Eritroplasia di Queyrat: si manifesta come un'ulcera vellutata-rossastra contornata da un'area di dermatite squamosa che di solito interessa il glande o la corona del glande. Si verifica di solito in uomini non circoncisi. Secondo studi recenti questa patologia degenera in carcinoma invasivo in circa il 10-33% dei casi.[7][8]
- Malattia di Paget del glande: si presenta come una piccola ulcera.
- Cisti dermoidi: escrescenze causate dall'inclusione di materiale di origine epiteliale.
- Papillomi: si presentano come piccole escrescenze peduncolate.
- Sarcoma primitivo del pene: si manifesta sotto forma di noduli diffusi.
- Carcinoma del pene: malattia molto frequente in Estremo Oriente e poco diffusa in Europa; si manifesta sotto forma di un'escrescenza verrucosa o di un'ulcera sul glande o nel prepuzio
Altre paotologie
- Balanopostite: è l'infiammazione del glande e del prepuzio, di solito causata da infezioni a opera di batteri o di funghi.
- Balanitis xerotica obliterans: più appropriatamente chiamata lichen sclerosus (terminologia adottata come standard dall'Accademia Americana di Dermatologia) è caratterizzata da una zona indurita e scolorita sulla punta del glande, intorno al meato uretrale, come conseguenza di un'infiammazione cronica. Questa malattia è una condizione di rischio per il carcinoma del pene con un'incidenza che va dal 2,3 all'8,4%.
Un po' di anatomia gentiale maschile
1 - Vescica
2 - Osso pubico
3 - Pene
4 - Corpo cavernoso
5 - Glande
6 - Prepuzio
7 - Uretra
8 - Colon sigmoideo
9 - Retto
10 - Vescicola seminale
11 - Dotto eiaculatore
12 - Prostata
13 - Ghiandole di Cowper
14 - Ano
15 - Dotto deferente
16 - Epididimo
17 - Testicolo
18 - Scroto
Bibliografia e cosultazione
David M. Friedman, Storia del pene, Castelvecchi editore.
Enciclopedia medica italiana. Volume VII, Sansoni Edizioni Scientifiche, 1955, pp. 1239-1352.
L'apparato genitale maschile, Collana della salute. Curcio.