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Eiaculazione femminile

Anatomia del Sesso
Eiaculazione femminile ( squirting)

Molte di voi ci chiedono se è possibile, per una donna, eiaculare e, eventualmente, come fare. Lo squirting è un fenomeno che è stato portato all’attnezione del grande pubblico con l’avvento della pornografia a partire dagli anni 50 dello scorso secolo, ma era già stato studiato dal dott. Renier de Graff nel 17 secolo in maniera scientifica.
Partiamo dalla letteratura in cui si evidenzia come le donne, in preda a forti contrazioni amorose dovute all’orgasmo, emettono dei fluidi che in tanti casi sono inodori e incolori  e questo lo ritroviamo già in testi antichi di medicina a partire da Esculapio. Quindi dobbiamo fare un poco di anatomia per comprendere meglio il fenomeno e spiegare, eventualmente, come ottenere l’eiaculazione specie se si è una donna multi orgasmica. All’interno della vagina, subito dietro le piccole labbra, abbiamo le ghiandole di Bartolini che sono delle ghiandole secretorie, mentre sull’uretra abbiamo le ghiandole di Skene che dovrebbero essere le responsabili della eiaculazione femminile con similitudini al liquido seminale ovviamente senza spermatozoi. Le ghiandole di Skene si sviluppano a partire dall’embrione nello stesso punto in cui si sviluppa la prostata maschile e queste costituiscono l’omologo, come la prostata maschile rappresenta, se sezionata, l’utero femminile.  Queste sono situate nella parete anteriore della vagina attorno e nella parte inferiore dell’uretra in corrispondenza di quello che molti ritengono essere il famoso punto G femminile. Le dimensioni delle ghiandole di Skene variano da donna a donna anche in maniera considerevole andando dalla atrofia ( praticamente l’assenza delle stesse) fino a una grossezza simile a quella della prostata maschile. Il fluido che producono è simile a quello secreto dalla prostata maschile che sarebbe il liquido seminale di colore biancastro traslucido e una volta secreto passa nella uretra proprio come negli uomini. Le ghiandole di Skene si possono riempire di liquido in risposta all’eccitazione sessuale specie a seguito della stimolazione vaginale stimolando il punto G, quindi la radice del clitoride che si trova a due-tre centimetri all’interno della parete anteriore della vagina,   fino al collo uterino che si trova a circa sei-sette centimetri all’interno della vagina. Quindi il risultato di un corpo erettile ( clitoride) e un corpo spugnoso come le ghiandole di Skene che si riempiono di liquido danno luogo a una espulsione a forma di getto da parte dell’uretra a seguito delle contrazioni dovute all’orgasmo. A questo contribuiscono anche le ghiandole del Bartolini che in seguito a stimolazione rilasciano un fluido lubrificante normalmente di sapore lievemente amarognolo. Il liquido emesso dalle ghiandole di Skene varia a seconda della grossezza stessa e del numero di contrazioni che possono avere durante l’orgasmo o  il multi orgasmo. Da analisi chimico fisiche il liquido fuoriuscito ha una piccola percentuale di urina e una grossa percentuale di liquido seminale. L’emissione totale di liquidi durante l’atto sessuale o la masturbazione può raggiunge anche i 400 ml di liquido.
Adesso vediamo come è possibile arrivare ad avere una eiaculazione multi orgasmi dell’apparato genitale femminile tenendo conto che molte hanno semplicemente un getto di urina dovuta alla sopraeccitazione della uretra. Quindi cominciamo a parlare da dove uscirà il getto dovuto alla eiaculazione, cioè l’uretra o terzo buco femminile. L’eccitazione femminile, normalmente, parte dalle ghiandole che costituiscono il tessuto che circonda l’uretra e alla radice del clitoride. Queste rilasciano dei fluidi mucosi e con il crescere dell’eccitazione e si riempiono sempre più di liquido diluendo enormemente la mucosità, quindi quando avviene l’espulsione il liquido è abbondante ma poco denso.
Cominciamo a partire dalla lubrificazione che deve essere fatta mentre ti masturbano o ti masturbi con un rubricante a base di acqua o con l’uso dei fluidi vaginali sulle dita. Quindi stimolare la radice del clitoride o chiamato anche punto G con le dita normalmente in numero di due. Ovviamente le dita che usi devono essere pulite, con unghie tagliate  e non rugose.
Il primo passo è cercare l muscolo che si trova attorno all’uretra all’interno della vagina e se una donna è un po’ fuori forma utilizzare gli esercizi di Kegel per avere la giusta tonicità.
Il secondo passo è quello di massaggiare l’uretra per tutta la sua lunghezza con due o tre dita piano e nel frattempo stimolare il clitoride con la bocca e la lingua. Aspetta che l’uretra si riempia di urina senza paura di fartela addosso continua la masturbazione con le dita sul muscolo dell’uretra. Man mano che ti masturbi o che ti masturbano come descritto sopra rilassati e lascia vagare la mente in maniera che immagini oniriche passino nel tuo cervello ed essendo rilassata assaporare molto meglio questi momenti tendenti all’orgasmo. Continua a rilassare le tue parti basse lasciandosi sempre più andare.
Il terzo passo è continuare a masturbarla o a masturbarti e quando senti che stai raggiungendo l’orgasmo spingi fuori la parte dell’uretra come se volessi fare la pipì e vedrai che il liquido uscirà con uno spruzzo e con un orgasmo indimenticabile. All’inizio, magari, potrebbe essere meglio provare da sole questa tecnica per vincere eventuali imbarazzi o l’ansia da prestazione.  Metti sempre sotto un qualcosa di morbido come un asciugamano spesso e, se lo fai da sola, magari usa un toys  anziché le dita, almeno per le prime volte. Non serve avere poteri magici, basta solo un poco di applicazione e voler raggiungere l’obbiettivo che in questo caso è l’orgasmo e/o se con un partner, il  multiorasmico.  Basta solo un poco di applicazione e vedrai un novo e più intenso modo di avere degli orgasmi e quindi degli appagamenti sessuali.         

 
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