TRIBULUS TERRESTRIS
È una pianta assai controversa, già conosciuta in antichità, sia in oriente che in occidente. Il suo contenuto di protodioscina, che è una sostanza steroidea e fa parte del gruppo delle saponine, sarebbe in grado di aumentare la produzione di testosterone, deidrotestosterone e dell’ormone luteinizzante LH, oltre a degli ormoni DHEA (deidroepiandosterone) e DHEA-S (deidroepiandosterone solfato).
La protodioscina può essere utile nel trattamento dell’impotenza e di altri disturbi della sfera sessuale, ma anche nelle patologie cardiovascolari e al gonfiore addominali.
Il tribulus terrestris viene utilizzato per i disturbi sessuali sia nell’uomo che nella donna , sia per problemi di infertilità, calo del desiderio e mancate erezioni. Questo trattamento però, allo stato attuale dei fatti, non è stato certificato da alcuna ricerca scientifica, se non da ricerche finanziate dagli stessi produttori di questi semi. Durante questa ricerca si è notato che nei topi c’era un aumento di attività sessuale, dopo la somministrazione di Tribulus, con un aumento della pressione intracarvernosa misurata rispetto a topi non trattati. La pressione intracarvernosa viene registrata all’interno dei corpi cavernosi del pene che sono strutture paragonabili a una spugna che riempiendosi di sangue permettono l’erezione. Uno studio condotto da Brown GAet all. int non ha evidenziato un sostanziale aumento significativo di testosterone, ne aumenti della massa magra e neanche una diminuzione del tessuto adiposo per gli atleti che ne facevano uso. Lo stesso risultato è stato raggiunto, sempre in persono al di sotto dei trenta anni, da V.K. Neychev e V.I. Mitev (2005) “ The aphrodisiac herb Tribulus terrestris does not influence the androgen production in young man”. Molti studi portano ad attribuire, a questa pianta, importanti effetti salutistici su soggetti oltre i cinquanta anni e con valori di testosterone medio-bassi e in rapporto alle osservazioni effettuate, il tribulus ha dei deboli effetti specie su persone con carenza ormonale di base.
Nella medicina Ayurvedica viene utilizzato come ricostituente dell’organismo specie nelle persone anziane. Nella pratica fitoterapeutica promette, ma non confermato ancora da ricerche scientifiche, un aumento del numero si spermatozoi e un aumento di testosterone, mentre nella donna si dovrebbe avere una riattivazione ovarica. Negli sportivi viene utilizzato per aumentare la resistenza alle prestazioni in quanto favorisce la conversione del colesterolo in energia, mentre è considerato anche un rimedio naturale nei disturbi renali, aiutando i reni a migliorare l’efficienza.
Attualmente viene venduto, senza limitazioni, in erboristeria e sembra che non abbia effetti collaterali, ma viene sconsigliato a donne in gravidanza e durante l’allattamento.
Ovviamente non ci si può aspettare effetti miracolosi dalle piante ma un progressivo ristabilimento della funzionalità con tempi di solito abbastanza lunghi. Per effetti immediati sia su maschi che femmine esistono altri farmaci quali la famosa pillola blu o quella bianca che da effetti immediati sia nei maschi che nelle femmine con controindicazioni legati allo stato di salute del cuore.