Cambiamento seconda parte - psicologia e organizzazione aziendale

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Cambiamento seconda parte

Psicologia
Seconda parte del CAMBIAMENTO

Ti offro degli strumenti concreti da utilizzare per modificare i nostri comportamenti. Tutti noi vorremmo cambiare alcuni aspetti del nostro carattere, magari controllare efficacemente l’ansia, o gestire meglio le emozioni, o riuscire a cambiare alcune abitudini che non ci piacciono. Attraverso i semplici esercizi che ti proporrò, potrai imparare finalmente in modo pratico come aumentare il controllo su di te e riuscire quindi ad essere ciò che hai sempre desiderato.
Gli strumenti qui riportati  sono tratti da esperienze acquisite in vari contesti e sono da intendersi come consigli generali validi per la maggior parte della popolazione. Nella prima parte abbiamo visto cosa ci rende ciò che siamo e in che modo è possibile cambiare le cose. Ci siamo fermati ad affrontare il tema del L.O.C. (Locus Of Control) e abbiamo parlato delle resistenze che spesso ci impediscono di mettere in atto un cambiamento. In questa seconda parte vedremo delle tecniche pratiche per modificare alcuni aspetti che in molte occasioni ci ostacolano nel dare il meglio di noi stessi.
In questa seconda parte affronteremo il cambiamento da un punto di vista emotivo. Vedremo come gestire le emozioni, l’ansia e lo stress. Ti spiegherò dei semplici esercizi da poter fare in pochi minuti o addirittura in pochi secondi che potranno darti una carta in più da poter giocare quando percepisci che qualcosa nel tuo equilibrio interno sta vacillando. Se riuscirai ad interiorizzare queste tecniche vedrai che nel giro di pochissimo tempo ti ritroverai ad essere “magicamente” più sicuro di te, più positivo e maggiormente in grado di affrontare anche le situazioni più difficili.
Ormai è un dato consolidato che il nostro modo di comunicare è composto da due linguaggi differenti: quello verbale e quello non verbale. Da moltissimi esperimenti sono giunte conferme di come il linguaggio non verbale influisca sulle nostre interazioni come chi assumiamo, chi sosteniamo, a chi chiediamo di uscire, ecc… Alex Todorov, dell’università di Princeton, ha dimostrato come i giudizi sui visi dei candidati politici predicano il 70% del Senato degli Stati Uniti d’America. Ricordiamoci sempre che il linguaggio non verbale è quello che svela le nostre intenzioni, le nostre emozioni ed è un linguaggio universale presente anche in molti animali. Alcune popolazioni, specie quelle asiatiche, hanno sempre cercato di controllare I mopvimenti mimici del volto anche se alcuni sono senza controllo volontario e quindi difficilmente controllabili.
Non voglio dilungarmi molto sul come il nostro linguaggio non verbale influenzi gli altri. Piuttosto voglio concentrarmi su come il linguaggio non verbale influenzi noi stessi. I nostri pensieri, i nostri sentimenti, la nostra stessa fisiologia è influenzata dal nostro corpo. Da quanto detto è quindi estremamente chiaro che riuscendo a governare il nostro corpo possiamo sfruttarlo per governare indirettamente i nostri pensieri, i nostri sentimenti e la nostra fisiologia. Vediamo in che modo. Il nostro corpo invia infiniti messaggi, ma possiamo raggrupparli in due grandi categorie. I messaggi di forza e quelli di debolezza.
I MESSAGGI DI FORZA Quando ci sentiamo forti (che si tratti di uno stato momentaneo o di una caratteristica di personalità) tendiamo ad aprirci ed occupare letteralmente più spazio. Alcuni segni sono: braccia aperte, mento sollevato, petto in fuori, ecc… Alcuni di questyi movimenti o posture sono uguali per tutta la popolazione umana e sembrerebbe portarci a pensare che sia innata o meglio che sia stata tramandata dagli albori dell’umano attuale ( homo sapiens sapiens che ha circa 250.000 anni e ha sostituito gli homo sapiens) . Non si tratta, dunque, di sistemi appresi, ma di modalità innate e consolidate nella nostra natura.
I MESSAGGI DI DEBOLEZZA Se ci troviamo in una condizione nella quale ci sentiamo deboli, invece, tendiamo ad occupare quanto meno spazio possibile. Incurviamo le spalle, abbassiamo la testa, stringiamo le braccia (magari in mezzo alle gambe o incrociandole al petto), ecc… Insomma, adottiamo una postura chiusa. Questo succeed anche agli animali, pensiamo ai combattimenti amorosi o per il predominio sul cibo che esercitano gli animali su altri della stessa specie. Di solito il più debole china il capo e abbandona il terreno di caccia oppure si gira al contrario mostrando la parte più debole dio se stesso che è il collo e lo stomaco e automaticamente il combattimento termina ed è un indice di sottomissione.
Perché vi ho raccontato tutto questo? Perché si è visto che è possibile riuscire a sentirsi veramente più forti, più capaci, più sicuri di sé abituandosi a controllare il proprio corpo. In particolare, in un esperimento, si sono monitorati i livelli di due ormoni (testosterone e cortisolo) e il livello della propensione ad assumersi dei rischi. I risultati sono stati incredibili, considerando che il tutto si è svolto in soli 2 minuti. Vediamo nel dettaglio cos’è successo.
I livelli ormonali sono solo diversi ma presenti in ambedue I sessi uguali ma in proporzioni diverse. Il testosterone è un ormone di tipo maschile ma presentye anche nell’organismo femminile, mentre l’estradiolo, che è molto simile al testosterone, è un ormone femminile ma presente nell’organismo maschile e addirittura, in percentuali pià elevate, nel cervello maschile rispetto a quello femminile. Partiamo anchje dal presupposto che dio default si nasce femmina e al terzo mese di vita intrauterine c’è la differenzazione dovuto al THD che è uno dei pochi geni presente nel cromosoma Y.
IL TESTOSTERONE è un ormone presente in entrambi i sessi  e regola diverse funzioni, in particolare legate alla sessualità, ma in buona parte anche connesse allo sviluppo muscolo-scheletrico (diminuendo anche il rischio di osteoporosi), alla vitalità e alla salute (in quanto protegge da malattie quali ipertensione e diabete mellito). Migliora inoltre le funzioni cognitive, diminuendo il rischio di depressione e demenza; migliora la circolazione, prevenendo malattie cardiovascolari. Insomma, si tratta di un ormone che migliora le nostre prestazioni e ci fa stare meglio.
IL CORTISOLO, al contrario, è chiamato anche “ormone dello stress” e se viene prodotto in quantità eccessive provoca stanchezza, osteoporosi, iperglicemia, diabete mellito tipo II, perdita di tono muscolare e cutaneo, colite, gastrite, impotenza, perdita della libido, aumento della pressione arteriosa e della concentrazione sanguigna di sodio, strie cutanee, depressione, apatia, euforia, diminuzione della memoria. Si capisce quindi come sia un ormone altamente dannoso (se in concentrazioni elevate) per la nostre salute psicofisica anche se necessario per la nostra sopravvivenza in quanto, in caso di pericolo, attiva I meccanismi di difesa e fa affluire il sangue alla muscolatura per una maggiore ossigenazione e prontezza di risposta a aggression esterne. Inoltre una condizione di stress e ansia accettabile sono condizioni di vita.
I RISULTATI Chiedendo ai partecipanti all’esperimento di adottare una postura aperta per soli 2 minuti si è registrato: - un aumento del 10% dei livelli di testosterone - una diminuzione del 10% dei livelli di cortisolo Mentre adottando per 2 minuti una postura chiusa, si è ottenuto: - una diminuzione del 5% dei livelli di testosterone - una aumento del 3% dei livelli di cortisolo.
Immaginate se ci abituassimo ad una postura aperta, anziché adottarla per soli 2 minuti!
Per quanto riguarda l’assunzione dei rischi si è chiesto ai partecipanti di effettuare una scommessa. Tra coloro i quali hanno assunto una postura aperta ha scommesso l’86%. Tra coloro i quali hanno assunto una postura chiusa ha scommesso il 70%. Una differenza statisticamente significativa, che dimostra come l’assunzione per soli 2 minuti di una determinata postura porti a percepirsi come più capaci, più sicuri di sè!
COME APPLICARE TUTTO QUESTO NELLA VITA QUOTIDIANA? Semplice! Ogni volta che vi trovate in una situazione nella quale state interagendo con gli altri (e soprattutto quando dovrete essere valutati come ad un esame o ad un colloquio di lavoro) osservatevi e analizzate la vostra postura. Se vi accorgete che vi state chiudendo rimediate! E’ stato dimostrato che chi assume una posizione aperta viene valutato molto più positivamente (e di conseguenza ha voti più alti e viene assunto più facilmente) rispetto a chi assume una posizione chiusa, indipendentemente dalla qualità del colloquio o dell’esame.
Secondo l’ipotesi del feedback facciale (ampliata poi dalla teoria dell’autopercezione di Laird), le espressioni del volto contribuiscono a dare informazioni propriocettive, motorie e cutanee al nostro cervello e vanno poi ad influenzare i processi emotivi. I ricercatori hanno dunque cercato di vedere se espressioni del volto meccaniche, artificiali e controllate potessero avere gli stessi effetti emotivi delle espressioni spontanee e naturali. Per fare questo hanno proposto un semplice esperimento. Ad alcuni soggetti è stato chiesto di contrarre volontariamente i muscoli facciali, ad esempio tenendo tra i denti una matita. I risultati hanno dimostrato che quando veniva tenuta la matita tra i  denti (inducendo così un  sorriso, anche se finto) i  partecipanti riferivano di  sentirsi veramente più felici. La tecnica della matita consiste proprio in questo. Quando vi sentite giù di morale prendete una matita e tenetela tra i denti. Poi andate allo specchio e guardatevi sorridere. Spesso leggo di persone che quando sono tristi vorrebbero una gomma per cancellare le cose. Beh, adesso sapete che è meglio una matita!
Ovviamente la tecnica vale anche per tutte le altre emozioni!
Pensate ai giorni di scuola e in special modo quelli universitari, ai vostri primi esami quanta emozione, quanta paura di essere impreparati anche se avevate studiato, quanti pensieri negative prima di presentarsi davati alla commisione esaminatrice, e poi, passata la prova, il relax e la gioia di essere passati. Provate ad attuare la tecnica fin qui spiegata e vedrete I cambiamenti che avrete ai vostri prossimi esami, compresi io problemi che affronterete durante la vostra vita terrena.
Anche se siete dei public speaker è probabile che nei momenti prima del discorso avevate un livello più o meno alto di ansia. Tradizionalmente, la nostra cultura (anche implicita) ci dice che dovremmo fare respiri profondi e cercare di ridurre lo stato di attivazione provocato dall’ansia, rallentando la frequenza cardiaca. Molto dipende dal tipo di respirazione, è vero! Ma la dott.ssa Alison Wood Brooks (Harvard Business School) ha recentemente scoperto che l’ansia dev’essere affrontata tramite l’eccitamento e non attraverso tecniche di rilassamento. Oppure pensate cosa si diceva agli atleti la sera prima della prova: niente sesso perchè toglie energie, mentre adesso si consiglia vivamente di fare sesso prima della gara per ottenere un rilassamento e un abbassamento della tensione nervosa e quindi dello stress dovuto alla prestazione atletica, e questo vale per entrambi I sessi.
La dott.ssa Brooks, nel suo studio, ha coinvolto 140 partecipanti cui è stato chiesto di preparare un messaggio persuasivo che sarebbe stato videoregistrato e giudicato da un comitato. Ad alcuni soggetti è stato chiesto di ripetere prima della presentazione “Sono entusiasta!” mentre ad altri è stato detto di recitare “Sono tranquillo”. I risultati hanno dimostrato che coloro i quali dicevano a se stessi di essere entusiasti sono stati anche i più convincenti e hanno provato un minore livello di ansia, sentendosi più a loro agio. Personalmente utilizzo tantissimo questo tipo di esercizio quando devo parlare in pubblico e devo dire che gli effetti sono immediatamente percepibili. Se abbinate, inoltre, questo tipo di atteggiamento mentale con una buona respirazione diaframmatica e fate sì che entrambe le cose diventino automatiche vi assicuro che avrete un miglioramento significativo delle vostre capacità nel controllare l’ansia.
Come dicevamo lo stress è dannoso per la tua salute se è estremamente elevato. Lo stress è causa di gravi malattie sia psicologiche che fisiche.
Sì, innegabilmente lo stress elevato può essere considerato la causa di diversi problemi psicofisici, ma occorre stare attenti a non generalizzare. Trattato da amico, lo stress diventa a sua volta un amico. Questo ultimo strumento è dedicato, appunto, a farti apprezzare i lati positivi dello stress.
In una ricerca che ha coinvolto circa 30.000 persone in 8 anni negli Stati Uniti, sono state fatte due domande ai partecipanti:
- Quanto stress hai provato nell’ultimo anno? - Credi che lo stress sia dannoso per la salute?
Qualche tempo dopo, i ricercatori hanno consultato i registri anagrafici per scoprire chi era deceduto. Le persone che avevano provato molto stress durante l’anno precedente avevano un rischio di decesso del 20% superiore rispetto agli altri.
Aspetta! Non ti agitare!  Devo ancora dirti che questo era vero solo per coloro i quali credevano che lo stress fosse dannoso per la salute. Da quanto detto emerge chiaramente che ciò che è dannoso non è lo stress, ma il credere che lo stress sia dannoso. Lo so, sembra un gioco di parole, ma è così.  
Da queste considerazioni si è dunque cercato di capire in che modo lo stress potesse essere utilizzato in modo positivo. La risposta è molto simile a quanto abbiamo detto per l’ansia, cioè che occorre modificare la reazione che abbiamo nel momento in cui quel particolare stato di tensione si presenta. Per capire come fare a modificare la nostra reazione allo stress dobbiamo innanzitutto saper capire in che modo lo stress si presenta. A questo proposito dovete pensare ad una differenza importantissima del nostro sistema nervoso autonomo (cioè quella parte del sistema nervoso che controlla le risposte involontarie dei nostri organi). La differenza è tra SNA Simpatico e SNA Parasimpatico.
Il sistema nervosa simpatico è quello che permette al cuore di battere, cid a in automatic la reazione a un eventuasle pericolo, aumenta o diminuisce il flusso sanguigno, mobilita il sangue che normalmente è fermo ( laghi sanguigni). Aumenta la respirazione dilatando I bronchi. Mentre il parasimpatico provvede a tutte le funzioni involotarie del funzionamento della nostra macchina in condizioni di riposo e di mancanza di pericoli.
In condizioni di stress aumenta la sua funzionalità il sistema simpatico che ci aiuta a superare le difficoltà e ritorniamo a quanto ditto in precedenza che lo stress è condizione di vita.
In una ricerca condotta alla Harvard University i partecipanti sono stati addestrati a riconoscere i segnali dello stress ed è stato insegnato loro a considerarli come utili. Il cuore che batte più forte è per dare energia e prepararsi all’azione. Il respiro veloce non è un problema, serve a portare più ossigeno al cervello. Insomma, le reazioni tipiche dello stress sono state ricondotte alle loro naturali funzioni biologiche. I risultati della ricerca hanno dimostrato che i partecipanti cui erano stati insegnati questi meccanismi sono risultati meno stressati, meno ansiosi e più sicuri di sé. La cosa incredibile è che è cambiata anche la loro reazione fisica allo stress. Solitamente, in una condizione di stress, i vasi sanguigni si restringono (e questo, se mantenuto nel tempo, causa problemi cardiovascolari anche gravi). Nei partecipanti all’esperimento, invece, i vasi sono rimasti rilassati nonostante il cuore battesse più velocemente. Quindi non è importante quanto siete stressati, ma come reagite allo stress. Se comprendete che lo stress è utile al vostro organismo ed iniziate a percepire i cambiamenti del vostro corpo come una normale preparazione all’azione sarete maggiormente in grado di gestire anche le situazioni più difficili e diminuirete significativamente il rischio di andare incontro a malattie correlate allo stress. Tutto quantyo ditto si apprende con il tempo e con lo studio che metto a vostra disposizione. Con il tempo sono riuscito a controllare le mie debolezze e le mie timidezze trasformandole in punti di forza  come spero farete anche voi, gentili lettori, per migliorare enormemente la vostra vita e realizzandi le vostre aspettative. Quindi un cambiamento emotive vi permette di avere un cambiamento di atteggiamenti e vi permette di raggiungere I vostri obbiettivi. Nella prossima e ultima parte vedremo come cambiare I pensieri e I comportamenti.
Per il momento vi auguro un felice proseguimento e se vi è piaciuto mettetemi dei like. Grazie

 
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