tè - psicologia e organizzazione aziendale

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Curarsi con le Erbe

Deriva dalla lavorazione della foglia di Camelia sinesis ed è una sempreverde che appartine alla famiglia della Teacea. È originaria delle regioni fra India e Cina dove è coltivato dall’antichità. I maggiori produttori oggi sono India, Cina, Sri Lanka, Turchia, Indonesia e Giappone. La pianta è un fusto legnoso con numerosi rami grigi e ruvidi e foglie verde scuro di tipo coriaceo e di forma ellittico lanceolata o ovali. I fiori sono bianchi con lunghi stami gialli  mentre i frutti sono delle capsule trivalve che contengono semi oleosi. Anticamente il tè veniva usata come tisana medicinale o tonica e il suo nome deriva dal dialetto di Anoy dove gli olandesi cominciarono il commercio di questa foglia.
Grazie al suo contenuto di sostanze stimolanti, quali la teina, teobromina, e xantina stimola il sistema nervoso ed è leggermente eccitante, migliora i riflessi e infonde una sensazione di benessere. Agisce sul sistema nervoso respiratorio regolandola, sulla digestione e sulla circolazione sanguigna. È utile negli attacchi asma, in quanto attenua la contrazione dei bronchi, svolge una azione diuretica, favorendo un maggior afflusso sanguigno ai reni, protegge la mucosa da irritazioni e infiammazioni, riduce il catarro e arresta le emorragie ed è un buon rimedio nel caso di sinusite, diarrea, nelle ulcere, piaghe e ferite. Recenti studi attribuiscono proprietà antiossidanti che rallentano il processo di invecchiamento.
I principi attivi sono un alcaloide identico alla caffeina denominato teina che costituisce il 2-4%, teofilina, teobromina, adenina, xantina, salicilato di amile, mucillagini, tannini, sostanze resinose un olio essenziale responsabile dell’intenso e caratteristico profumo della bevanda, costituito da alcol metilico e altri composti simili. Le foglie fresche contengono un alta percentuale di acqua.
Esistono oltre 3000 tè differenti ottenuti da ibridi e differiscono per aroma colore e sapore. A seconda del processo di essicazione e in generale di lavorazione si distinguono il tè nero, verde, bianco, oolong, pouchong , aromatizzato, pressato oltre a numerosi varianti.
La lavorazione del tè nero varia da regione a regione ma comincia sempre con l’essicazione e poi arrotolate senza spezzarle. L’accartocciamento viene eseguita a mano o a macchina per mettere in contatto la parte superiore con quella inferiore per determinare le reazioni chimiche che definiranno colore e aroma. La fermentazione che porta alla ossidazione enzimatica delle catechine e che si trasformano in composti polifenolici responsabile del colore e dell’aroma finale. La torrefazione che porta le foglie a 90-95° in forno o in condotti d’aria per arrestare il processo di decomposizione e di fermentazione.  Il tè verde non è fermentato e le foglie vengono rapidamente riscaldate per bloccare la fermentazione e la trasformazione delle catechine e quindi la variazione di colore. Gli altri tè subiscono trattamenti vari.
Il tè serve per attacchi di asma, catarro, raffreddore, sinusite e per questo bere 2-3 tazze di infuso giornalmente preferibilmente caldo o tiepido e se si desidera dolcificarlo usare del miele. In caso di raffreddore forte aggiungere un bicchierino di cognac, un cucchiaio di miele un pezzetto di corteccia di cannella e berlo ben caldo prima di coricarsi. Per la cattiva digestione e diarrea, bere una tazza di infuso caldo dopo i pasti principali aggiungendo un cucchiaio di miele e un poco di succo di limone.  Per le emorragie, ferite, gengive infiammate, tagli e ulcere utilizzare un infuso freddo per sfruttare meglio le qualità  astringenti e antisettiche. Serve anche per fare impacchi e lavaggi sulle zone interessate mentre per le epistassi aspirare mezzo cucchiaino da caffè di tè in polvere.
Serve anche per bellezza e per togliere irritazioni dagli occhi.


 
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