La susina o prugna fa parte della famiglia delle rosacee ed è alta fino a dieci metri con ramificazioni nodose, una corteccia bruno-nerastra, foglie decidue con margine dentellato e fiori bianchi con lunghi peduncoli. Il frutto è una drupa di colore variabile dal verde al violaceo passando per il rosso e superficie coperta da un sottile strato ceroso con polpa carnosa e succosa racchiudente un seme o nocciolo. La sua probabile origine è asiatica ma è coltivata in europa da millenni. È un albero fruttifero per eccellenza e ne esistono di infinte varietà dove il frutto per essere conservato viene essiccato mentre è più buono mangiato fresco.
Possiede innumerevoli proprietà medicinali. La corteccia è astringente e febbrifugo utile negli stati influenzali dovuti al raffreddore mentre le foglie sono impiegati contro gli attacchi di vomito, per stimolare l’attività diuretica, come rimedio antisettico e vermifugo. I frutti freschi, secchi o cotti sono un ottimo alimento dietetico, energetico, dissetante e ricco di vitamine particolarmente adatto per bambini e anziani debilitate o convalescenti, o a seguito di traumi, operazioni in quanto ricchi di vitamine, pectine e fibre vegetali. Le prugne sono anche un efficace lassativo stimolando infatti la motilità intestinale, assorbendo le tossine e aumentando la massa fecale e facilitando l’assorbimento del cibo. Recenti studi indicano che hanno effetto sul sistema nervoso stimolandolo, servono anche per calmare la tosse favorendo la fluidificazione del catarro bronchiale favorendone l’eliminazione e, inoltre favorire la diuresi. Per uso esterno la polpa del frutto è un ottimo emolliente, vitaminizzante e acidificante. I principi attivi sono zuccheri, sostanze pectiche, vitamine soprattutto nei frutti, Sali minerali, tannini e sostanze amare specie nella corteccia.
Per la salute vengono indicati per cattiva digestione, stitichezza abituale, stipsi ostinata, per regolare le funzioni intestinali e diuretiche. Per preparare un lassativo di sicuro effetto tagliare le prugne secche a metà e snocciolare per un mino di venti, mettendole a bagno per ventiquattro ore. Finito questo periodo di idratazione farle cuoce per due o tre ore in abbondante acqua rimboccandola per almeno tre volte e dopo lasciarle intiepidire. Consumarne da otto a venti al giorno a secondo della gravità della stipsi e si raccomanda di mangiarle tiepide o riscaldate nella acqua di cottura a digiuno di prima mattina o prima dei pasti, comunque sempre a stomaco vuoto. In caso di cattiva digestione prendere un bicchierino di liquore digestivo alla susina da preparare così: far cuocere per venti minuti in due litri di vino bianco secco venti susine fresche sbucciate e senza nocciolo, poi toglierle dal fuoco e aggiungere tre-quattro grammi di corteccia di cannella e lasciare il tutto a macerare. Dopo tre giorni filtrare aggiungendo cinquecento grammi di zucchero e far bollire per circa cinque minuti. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare il liquido e quando freddo aggiungere 500 ml di alcol a 90° e travasare il liquore in una bottiglia. Mentre per la febbre intermittente, influenza, raffreddore, raucedine, tosse e per cure ricostituenti ed energetiche sia per bambini che anziani e convalescenti assumere tre quattro tazze al giorno di infuso di corteccia dolcificando con un po di miele, se occorre oppure, in alternativa, mettere in forno alcune susine prive di nocciolo e farle cuocere finchè diventano durissime, quindi pestarle con un mortaio fino a ottenere una polvere fine da conservare in vasetti di vetro ben chiusi. Quando occorre scaldare una tazza d’acqua e aggiungere un cucchiaino di polvere di susine mescolato al miele come dolcificante, quindi bere l’infuso ben caldo senza filtrarlo. Per una cura rigenerante e fortemente energetica consumare giornalmente frutta cotta o fresca e bere, durante la giornata, del succo di susine puro o diluito. Per i vermi applicare un cataplasma al basso ventre oppure sminuzzare una manciata di foglie secche in misura di 40-50 gr impastandola con della fuliggine e con aceto. Mescolare fino a ottenere un impasto denso e cremoso spalmandola poi sul basso ventre e lasciare agire per 30-40 minuti. Per maschere di bellezza prendere un frutto abbastanza grosso, tagliarlo a metà e strofinarlo, senza nocciolo, sulla pelle del viso e sul collo ripassando più volte appena tende ad asciugarsi lasciando poi agire per venti minuti.
Per le preparazioni i frutti freschi consumarli a volontà durante la giornata evitando quelle con buccia lesionata, troppo molli o che presentano delle macchie brune. Frutti secchi farli essiccare al sole, oppure in forno o se si vuole si possono acquistare nei supermercati. Per il succo utilizzare una centri fica togliendo prima i noccioli alle susine mentre per il decotto di corteccia far bollire 20-25 gr di corteccia essiccata sminuzzate in un litro di acqua per trenta minuti e poi colare. Prenderne tre- cinque tazze al giorno all’occorrenza.