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miele

Curarsi con le Erbe
MIELE

Sin dai tempi più remoti, il miele è utilizzato, oltre che nella cucina e nella cosmesi, anche per le sue proprietà terapeutiche. Già gli antichi egizi, gli atzechi, le tribù africane e la popolazione indiana, oltre che gli amerindi, la usavano nella farmacopea per le sue proprietà. Il miele è costituito, per la maggior parte, di fruttosio, poi glucosio, acqua, zuccheri, acidi organici, Sali minerali, enzimi e aromi, oltre a tracce di altre sostanze. Veniva impiegato per la cura delle scottature, bruciature, ferite, piaghe, ulcere della pelle in quanto, il miele, esercita una azione emolliente e antibatterica agendo come rigeneratore di tessuti impedendo l’insorgere di eventuali infezioni. È utile anche contro la disidratazione della pelle, è un rinfrescante, nutriente garantendo un tasso di umidità della pelle ottimale. Per via orale il miele esercita una azione benefica all’apparato digerente, proteggendo le mucose gastrointestinali stimolando e regolando i processi digestivi. A livello cardiocircolatorio svolge una azione cardiotropa e stimola la circolazione sanguigna. A livello renale favorisce la diuresi. Svolge una azione decongestionante e calmante della tosse. È particolarmente apprezzato dagli sportivi perché aumenta la resistenza e la potenza fisica dei muscoli ed è molto importante per l’alimentazione degli anziani in quanto favorisce il fissaggio del calcio e del magnesio nelle ossa. Oltre ai componenti sopracitati, il miele contiene enzimi, vitamine, oligominerali e sostanze antibiotico-simili. Si consiglia, pertanto, un consumo di 20/30 gr al giorno in sostituzione degli zuccheri comunemente usati. Di miele ne esistono diverse varietà a seconda di dove le api ricavano il nettare. Citiamo il miele di tiglio in caso di eccitabilità nervosa svolgendo una azione contro l’insonnia. Il miele di timo ed eucalipto in caso di infezioni respiratorie. Miele di agrumi ha proprietà antispastiche e sedative. Il miele di rosmarino per insufficienze epatiche e colecistopatiche. Il miele di castagno ricostituente e mineralizzante.
Il nettare è un liquido zuccherino secreto dai nettarini, tessuti ghiandolari presenti nel fiore o nelle parti vegetative della pianta che, in quest’ultimo caso, sono i nettari extrafiorali in genere non bottinati dalle api ma dalle formiche. Il nettare deriva dalla linfa floematica ed è costituito essenzialmente da carboidrati ( in prevalenza saccarosio, fruttosio e glucosio) e in piccola parte da altre sostanze quali composti azotati, vitamine, pigmenti, oli essenziali ( responsabili dell’aroma), Sali minerali, acidi organici, aminoacidi, enzimi. E dalla quantità e qualità del nettare dipendono dalle caratteristiche morfologiche e fisiologiche della pianta. Questa composizione è abbastanza stabile per ogni tipo di pianta. Per la produzione di un chilo di miele occorrono circa 50.000 voli e un alto numero di fiori visitati. Nei periodi di massima fioritura le api sono in grado di produrre circa sei chili al giorno di miele. La mielata è un liquido zuccherino, incolore appena emesso che a contatto con l’aria diventa bruno ed è caratteristico di alcune piante che trasudano dall’apice delle foglie, a causa dell’eccessiva traspirazione, una forte intensità luminosa o per marciume radicale, oppure dai rami per azione di insetti quali psille, cocciniglie, afidi, cicaline e che succiano la linfa per nutrirsi traendone le sostanze azotate e rilasciando il liquido in eccesso che contiene zuccheri e viene escreto come melata. I luoghi di produzione, nelle nostre aree, sono  principalmente le zone delle conifere ( abete bianco, abete rosso, pino e larice) oppure piante nettifere quali tiglio, salice, acero, castagno, robinia, alberi da frutto.
Per le bruciature, ferite, infiammazioni cutanee, piaghe, scottature, ulcere della pelle, ustioni e come antibatterico ed emolliente e cicatrizzante spalmare sulla pelle un poco di miele e lasciarlo agire per alcune ore. Per cattiva digestione, difficoltà digestive, stitichezza, per la protezione delle mucose gastrointestinali, per stimolare la diuresi, per disintossicare e depurare l’organismo utilizzare il miele come dolcificante in tutte le bevande. La dose ottimale è 50 gr al giorno, mentre per le difficoltà digestive assumere un cucchiaino di miele in mezzo bicchiere di acqua dopo i pasti. Come blando lassativo prendere tutte le mattine a digiuno un cucchiaino di miele puro o disciolto in un poco di acqua tiepida. Per infiammazioni dell’apparato respiratorio, influenza, tosse e raffreddore assumere 30-40 gr al giorno di miele a cucchiai oppure diluito in un bicchiere di latte caldo o in una tisana di eucalipto, altea, menta o ginepro. Per la tosse si può preparare uno sciroppo così composto: spremere due limoni succosi e filtrare il succo e versarlo in una brocca assieme a 150 ml di miele chiaro non cristallizzato e 50 ml di glicerina. Mescolare vigorosamente e imbottigliare il composto in una bottiglietta per minerali con tappo in sughero. Il miele svolge una azione calmante della tosse e toglie il bruciore della gola e il limone fornisce una abbondante vitamina C. per aumentare la potenza muscolare e la loro resistenza, per favorire il fissaggio del calcio e magnesio nelle ossa, per combattere la stanchezza fisica nei soggetti anemici assumere tutti i giorni dai 40 a 50 gr di miele dissolta in una bevanda qualsiasi oppure spalmati su una fetta di pane fresco oppure aggiunta alla frutta cotta.
Come latte detergente scaldare a bagnomaria una tazza di latte intero con 4 cucchiai di fiori di camomilla e fare cuocere per 30 minuti senza far bollire il latte ed evitando la formazione della pellicola e quindi togliere dal fuoco e lasciare in infusione per due ore , poi filtrare e aggiungere un cucchiaio colmo di miele e due cucchiai colmi di olio di nocciolo di albicocco. Mescolare bene e conservare in frigorifero utilizzandolo  entro la settimana.
Infine la classificazione: viene classificato a seconda del modo di estrazione. Il miele centrifugato si ottiene per centrifugazione dei favi disopercolati che non contengono covata.  È quello che si trova comunemente in commercio. Miele con pezzi di favo viene prima centrifugato come sopra e poi vengono immersi dei pezzi di favo opercolati. Questo è molto apprezzato dagli americani. Miele scolato si ottiene per scolatura di favi disopercolati che non contengono covata. In genere non viene utilizzato per consumo diretto. Miele vergine o di favo ottenuto per colatura spontanea dei favi e per azione del calore solare. Miele di spremitura o torchiato viene estratto per pressione o torchiatura dei favi dopo la raccolta del miele vergine. È il metodo di produzione più arcaica i pezzi di favo  vengono avvolti in  panni e spremuti in presse a vite. I mieli torchiati sono particolarmente ricchi di polline. Miele di favi questo non viene prodotto in italia ed è, in genere, miele di brughiera non cristallizzato in favi completamente opercolati senza covata, costruiti dalle api stesse. Non deve essere inciso e deve avere una consistenza gelatinosa. I favi devono essere di colore chiaro. Infine, in campo farmaceutico, viene fatta una ulteriore distinzione tra miele comune e miele depurato o chiarificato che , a differenza del primo, viene sottoposto a un processo di depurazione per liberarlo dai granuli di polline, residui di cera e sostanze albuminoidi che potrebbero favorire l’alterazione


 
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