meliloto - psicologia e organizzazione aziendale

Vai ai contenuti

Menu principale:

meliloto

Curarsi con le Erbe
MELILOTO

Il nome scientifico del mililoto è Melilotus Officinalis e fa parte della famiglia delle leguminose.  È conosciuto anche come venturina gialla o erba venturina. Raggiunge una altezza di 120 cm e si sviluppa su una folta radice a fittone con fusti verdi o rossastri a sezione circolare e cavi all’interno con foglie leggermente profumate composte da tre foglioline lievemente lanceolate e fiori gialli riuniti a 30-70 per ramoscello dal delicato profumo di miele. È originario dell’europa e dell’asia centrale ma è diffuso in tutto il mondo. Nel medio evo veniva utilizzata per fare dei linimenti e poltiglie per curare i gonfiori, le abrasioni e le vesciche, mentre l’infuso dei fiori in alcol canforato veniva utilizzato come lavanda oculare. Il nome deriva dal fatto che ha un odore di miele. I costituenti chimici sono in prevalenza cumarine, glucosidi, flavonoidi, tannini, saponine triterpeniche, mucillagini, colina, vitamina C, olio fissato, acidi e Sali organici e infine acido melilotico.
Il meliloto ha molte proprietà farmacologiche ed è usato anche in medicina. Il meliloto si usa per  le coliche del tubo digerente, disturbi digestivi, flatulenza, indigestione, spasmi gastrointestinali e per normalizzare i processi digestivi. In tutti questi casi è consigliato assumere 3-4 tazze di infuso al giorno oppure 10-15 gocce di tintura due volte al giorno diluite in un poco di acqua oppure in una tisana quale calendula, genziana o valeriana. In caso di coliche applicare degli impacchi tiepidi preparati con i fiori cotti in pochissima acqua e ridotte in poltiglia. Avendo proprietà antiinfiammatorie si usa per dolori articolari, ferite, foruncoli, infiammazioni del naso e della gola, irritazioni della pelle e delle mucose. Nel caso di infiammazioni al naso e alle mucose applicare due compresse imbevute di infuso sulle zone doloranti, mentre, nel caso di mal di gola, fare gargarismi due volte a giorno con infuso per uso esterno. Per abrasioni cutanee, eruzioni cutanee e ferite, applicare un cataplasma di foglie per trenta o quaranta minuti sulle zone interessate. Il meliloto funziona bene anche per insufficienza venosa e linfatica, disturbi post flebiti, ritenzione idrica, insonnia, e vampate di calore in menopausa. Funziona anche per trombosi arteriosa e venosa, varici, stanchezza alle gambe oltre che pesantezza. In tutti questi casi è consigliato un infuso 3-4 volte al giorno oppure 15-20 gocce di tintura diluite in poca acqua.
Come dicevamo il meliloto ha proprietà farmacologiche quali antiinfiammatorie, antiedemigene, e antiessudative. Inoltre è in grado di aumentare la cinetica linfatica e il reflusso venoso. Viene usata nell’insufficienza venosa e linfatica e in caso di ritenzione idrica oltre che di edemi infiammatori e congestizi. Viene usata, in medicina, nei disturbi quali emorroidi, sindrome post-trombotica, tromboflebiti e cogestione linfatica.
La preparazione dell’infuso si fa utilizzando 50 gr di pianta essiccata e sminuzzata  in un litro di acqua calda. Lasciare in infusione per circa dieci minuti e poi filtrare e zuccherare, se necessario, con poco miele. Berlo sempre tiepido. La tinutra si prepara macerando 20-25 gr di fiori essiccati in 80-90 ml di alcool a 60° per 10-12 giorni al caldo o al sole. Poi filtrare e conservare in una boccetta scura con contagocce. Per ciò che riguarda la polvere, pestare in un mortaio una quantità desiderata di sommità fiorite essiccate fino a ottenere una polvere fine. Ne va assunta un mezzo cucchiaio in una ostia o mescolata a marmellata per due o tre volte al giorno. nell’infuso per uso esterno mettere in infusione 150-200 gr di sommità fiorite ed essiccate sminuzzate in un litro di acqua bollente lasciando il tutto in infusione per una ventina di minuti. Infine colare e utilizzare come sopra descritto.


 
Torna ai contenuti | Torna al menu