Malattie delle ghiandole linfatiche - psicologia e organizzazione aziendale

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Malattie delle ghiandole linfatiche

Curarsi con le Erbe
MALATTIA DELLE GHIANDOLE LINFATICHE

I lifonodi gonfi e ingrossati rappresentano, molto spesso, un attacco da parte di microorganismi patogeni, quali virus, parassiti e batteri. Più raramente sono causati da neoplasie. I linfonodi sono dei piccoli ammassi cellulari simili a fagioli coperti da una capsula di tessuto connettivo, al loro interno abbondano linfociti e macrofagi che sono le cellule immunitarie deputate al riconoscimento e alla distruzione dei patogeni. Nel circolo linfatico, i linfonodi si concentrano in gruppi localizzati in determinate aree del corpo come il collo, la gola, la regione ascellare e l’inguine.  In genere il gonfiore è indice di attività degli stessi con proliferazione leucocitaria e si localizza in specifiche regioni corporee. Le cause di un ingrossamento possono essere molteplici anche se, nella maggioranza di volte, i linfonodi ingrossati sono dovute a patologie benigne mentre se aumenta e persiste per lungo tempo è meglio consultare uno specialista.
Una cura naturale può essere a base di Maggiorana. Riempire una bottiglia con maggiorana raccolta recentemente, versare dell’olio di oliva fino allo riempimento completo e lasciare riposare per 10 ore al sole o in presenza di una fonte di calore. Spalmare le ghiandole infiammate con questa’olio e con pomata di Calendula  oppure con olio di Iperico. Lavare le foglie di Piantaggine maggiore o lanceolata, anche del Farfaraccio ( che sono delle foglie a forma di cappello che si trovano facilmente lungo le scarpate dei fossi, dei ruscelli o ai margini umidi dei  boschi – vedi alla voce piante), l’Aparine fresca oppure gli steli freschi e le foglie di Calendula schiacciandole col mattarello sul tagliere. Bisogna schiacciare le foglie bagnate perché l’acqua contribuisce ad estrarre il succo delle stesse. La poltiglia delle diverse erbe così ottenute va applicata sulle ghiandole linfatiche. Il malato saprà vedere quali di queste erbe è più efficace. Nel caso di interventi si possono applicare degli impacchi di Erbe Svedesi ( per la durata di quattro ore) ed, eventualmente, fare il delle frizioni con le Erbe Svedesi e la Coda Cavallina al vapore. Per uso interno è utile sorseggiare, durante la giornata, due litri di tisana composta da 300 gr di Calendula, 100 gr di Coda Cavallina, 100 gr di Achillea, 100 gr di Ortica. È utile anche mettere tre cucchiai in una tazza con il composto su esposto prima di ogni pasto.  Nelle malattie maligne delle ghiandole linfatiche si verificano spesso delle tumefazioni dure sulle gambe e sulle braccia chiamate comunemente elefantiasi. Braccia e gambe si ingrossano sempre di più, diventano insensibili e duri e l’ammalato ha l’impressione che i suoi arti malati pendano dal suo corpo come pezzi di legno. In questi casi applicare le succitate poltiglie di foglie partendo dalle ghiandole, coprendo anche le zone tumefatte. In questi casi le foglie di Panace ( una ombrellifera perenne) che cresce nei prati, sui mucchi di detriti, nei pascoli, lungo i campi, e nelle zone cespugliose ombrose, con fiori dai riflessi rosa pallido. La pianta supera in altezza il resto delle vegetazioni di prati e ciglioni con le sue foglie a forma di artigli o zampe. Le foglie sono conosciute come ottimo foraggio per conigli. Cogliere queste foglie, lavarle, schiacciarle ancora bagnate e applicarle durante la notte fasciandole bene. Al malato, nella sua disperazione, danno un sollievo quasi miracoloso.

 
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