FIBRILLAZIONE ATRIALE
La fibrillazione atriale è una aritmia cardiaca,un tipo di tachicardia, caratterizzato da un numero di battiti compreso tra i 300 e i 600 al minuto. In condizioni normali il battito cardiaco è di 60 – 80 battiti al minuto e prende il nome di sinusale. Questi impulsi sono moderati dal nodo atrioventricolare che limita i battiti a 100 – 200 al minuto. Quindi accelerando i battiti si riduce l’efficienza della pompa cardiaca con conseguente anoressia nei tessuti e quindi stanchezza cronica ovviamente di vari gradi in rapporto alla gravità del disturbo. Un primo rimedio è quello di assumere una aspirina al mese ( in alcuni casi anche una a settimana) , sempre sotto controllo medico, per fluidificare il sangue ed evitare dei trombi, infatti l’acido acetilsalicilico fa si che il sange abbia una fluidità maggiore e quindi previene la formazione dei trombi. Ulteriormente, una altra causa è l’invecchiamento dell’organismo che produce delle distorsioni nella conduzione degli impulsi sincronizzanti il ritmo cardiaco, oppure dovuto a malattie polmonari che ne alzano la pressione e fanno si che il cuore reagisca.
Una dieta a base di verdure e frutta di stagione porterà il soggetto a compensare le aritmie e quindi a far tornare il cuore al suo normale funzionamento. Non dimenticare la carne rossa in misura del 10% dell’alimentazione e, in aggiunta, pesce e carni bianche per un sano equilibrio. Anche i latticini e i loro derivati, sempre che non ci siano intolleranze, devono essere messi nella dieta. Per migliorare le prestazioni cardiache si può usare un infuso di Stelvia che tende a normalizzare e rilassare la muscolatura cardiaca e, se il colesterolo è alto, utilizzare la Lecitina di soia ottimo per ridurre il colesterolo in maniera naturale. Se il colesterolo è alto eliminare i grassi dalla dieta quotidiana mantenendo solo l’olio di oliva crudo. Inoltre, molti problemi cardiaci e non solo, sono legati allo stress, che può essere dovuta alla vita che si conduce oppure a problematiche non risolte come una mancata elaborazione del lutto, perdita del partner, traumi subita anche molti anni prima. Si consiglia quindi una tecnica rilassante che può normalizzare il problema cardiaco.