CONSOLIDA MAGGIORE
La consolida maggiore ha come nome scientifico Symphytum officinale ed è una pianta erbacea perenne a fiori penduli della famiglia delle Boraginaceae. Volgarmente è anche chiamata Sinfito, Borrana selvatica, Erba conferma, Zinzinicci e Erba del cardinale. Cresce nei prati e lungo i cigli dei campi, nei fossi umidi e sulle rive dei corsi d’acqua. Si trova anche lungo i recinti e nei mucchi di detriti e fiorisce in estate. Le foglie si presentano ruvide e finiscono molto appuntite. Le radici sono permanenti e si presentano scure all’esterno mentre all’interno sono chiare o gialle, ed è vischiosa, grossa come un pollice, ed è quasi untuosa e grassa al tatto. Si presentano sotto vari aspetti morfologici e il colore del fiore è molto variabile ma può anche presentarsi con altre anomalie morfologiche come i sepali che possono essere sei. Le radici, come dicevamo, sono grosse e profonde e portano un abbondante nutrimento producendo moltissime foglie e assorbendo dal terreno moltissimi minerali. L’erba fresca viene raccolta prima della fioritura e dopo la fioritura. La tintura di consolida nasconde un potere miracoloso ed è facilmente preparabile. Le sostanze presenti sono mucillagine, resina, tannino, acido cloro genico, gomma, colina, amido e asparagina. È presente anche la consolidina che è un glucalcaloide. Viene usata per formare il callo osseo nel caso di fratture. Si grattugia anche la pianta secca sulle ferite, piaghe e bruciature e aiuta e assicura il processo di guarigione dato da una sostanza chiamata allantoina che è utilizzata anche nella farmacologia per gli stessi scopi anche se prodotta sinteticamente. Altre proprietà di questa pianta sono quella decongestionante diminuendo l’apporto sanguigno in una data parte del corpo. È astringente limitando le secrezioni di liquidi, emolliente risolvendo stati infiammatori e analgesica riducendo il dolore. Esternamente è utilizzata per le affezioni della pelle, ustioni, piaghe e ulcere.
Le parti che si usano sono le radici, raccolte in inverno e le foglie. Se ne sconsiglia l’uso prolungato per molto tempo, come per tutti i medicinali, in quanto contiene alcaloidi pirrolizidinici. La tisana di racidi si fa preparando le radici tagliuzzate finemente e immergendole in un litro di acqua fredda nella misura di due cucchiai e lasciandola riposare per una notte. Poi si riscalda e si filtra e la si sorseggia. Miscela di tisana si prepara, per le ulcere gastriche, con un cucchiaio da dessert colmo di miscela scottandolo in un quarto di litro di acqua e lasciandolo riposare per qualche minuto. Si filtra e si beve tiepida. Il cataplasma si fa riducendo a poltiglia le radici ben essiccate e macinate e aggiungendo acqua calda. La si mette in un telo di lino e la si poggia sulla parte ammalata. La tintura si fa con le radici lavate e tritate finemente. Introdurle in una bottiglia fino ad arrivare al collo. Aggiungere dell’acquavite di grano o di frutta e lasciarla èer quindici giorni al sole o al caldo. Poi filtrare e utilizzare. La pomata si fa tritando finemente da quattro a sei radici, lavate e poi fritte brevemente in 250 gr di grasso di maiale e lasciarlo riposare per una notte. Il giorno dopo si scalda lievemente, si filtra con un panno di lino travasandolo subito in vasetti di vetro e conservano il tutto in frigorifero. Questa è indispensabile nel caso di piaghe, ferite e problemi al derma. Per ciò che riguarda la produzione di un vino che serve per i polmoni, fare macerare da due a 5 radice lavate e tagliate finemente in un litro di vino bianco per cinque o sei settimane. Poi utilizzarlo bevendone dei sorsi ogni tanto.