CELIDONIA
Il nome scientifico è Chelidonium majus e appartiene alla famiglia delle Papaveraceae ed è una erba molto comune e presente in tutta europa. Anticamente molto apprezzata come erba medicamentosa, oggi viene riscoperta dopo un periodo in cui era considerata una erba velenosa. Da questa pianta si può usare sia le parti aeree sia, incidendo il fusto, il lattice che fuoriesce. Ha una altezza compresa tra i 30 e gli 80 cm ed è, normalmente, ramificata e fiorisce da maggio fino a ottobre. Le foglie sono pennate con lobi come le foglie di quercia e dalle foglie fino alla radice, fuoriesce un succo giallognolo, giallo arancione. Nasce e prospera anche con poca acqua o in terreni secchi e il liquido continuerà a fuoriuscire. Preferisce i margini meridionali delle foreste, i cumuli di macerie, i muri e le recinzioni. Contiene alcaloidi quali la chelidonia, cheleritrina, berberina, sanguinaria, protopina. È un ottimo depurativo ed combatte l’anemia proprio grazie alla chelidonia oltre ad essere un coleretico e antispastico delle vie biliari. Si può impiegare, contro l’anemia, in combinazione con l’ortica e i germogli di sambuco. Essendo un depurativo del sangue è utilizzata anche per combattere i problemi del fegato e nelle colecisti, oltre che favorire la funzionalità renale. Il lattice viene impiegato per la cura delle verruche e porri, ovviamente sempre sotto controllo medico, in quanto questo liquido è lievemente caustico.
Serve anche contro il ronzio delle orecchie e in questo caso vanno bevute due o tre tazze al giorni di infuso di celidonia, lo stesso vale per le fitte e i dolori concernenti la minzione. Come impacco si può utilizzare per i bruciori dell’ano e per le emorroidi. La tisana serve anche per l’affaticamento degli occhi, anche in persone sane, contro la cataratta nigrescente e per la debolezza della vista. In omeopatia si prepara un composto e si usa prendere da 10 a 15 gocce giornalmente per togliere il velo davanti agli occhi provocato dalla cataratta.
Utilizzare la pianta con parsimonia e, eventualmente, sotto controllo medico visto che è lievemente tossica. La tisana si prepara con un cucchiaio per litro di acqua mentre il succo fresco si fa lavando le foglie, gambo e fiori e, ancora bagnati, metterli in centrifuga per ricavarne il succo. La tintura si compra in farmacia mentre la macerazione nel vino si fa versando mezzo litro di vino bianco per 30 gr di Celidonia radici comprese e lasciando il tutto per un paio di ore a macerare. Infine filtrarlo e sorseggialo lentamente.