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Curarsi con le Erbe
CALENDULA

La Calendula è chiamata volgarmente anche Callandria o Garofano di Spagna, mentre il nome scientifico è Calendula Officinalis L. e fa parte della famiglia delle Composite. Fa parte delle piante che hanno un ruolo essenziale contro il cancro e le ulcere cancerose. Si trova in molti giardini in campagna e a volte inselvatichita in mucchi di detriti. Oggi si ha una forte richiesta dovuta alla riscoperta delle proprietà terapeutiche di questa pianta. Raggiunge una altezza di 70 cm e presenta diverse ramificazioni alle cui terminazioni vi è un fiore di colore giallo- arancio raccolti in capolini e sono proprio quest’ultimi a costituire la droga di interesse cosmetico e fitoterapico. I fiori contengono olio essenziale costituito da 45 sostanze. Sono presenti i flavonoidi (rutinoside, rutina, isoquercetina, narcisina), mucillagini, triperpeni penta ciclici; carotenoidi (betacarotene, licopene, calendulina, luteina e xantofille); polisaccaridi; fitosteroli; olio essenziale; idrossicumarine; steroli (siterolo, campesterolo, stigmasterolo) e tannini pirogallici. Gli steli e le foglie sono succosi e vischiosi al tatto. Ne esistono di varie varietà con capolini ripieni, con stami chiari o scuri ma il potere terapeutico è uguale per tutti.
È ottima anche per la cura e pulizia della pelle, accelera la guarigione delle ferite, ha proprietà vulnerarie ( cioè ha proprietà rigeneranti e risananti)  che sembrano dovute a un incremento della produzione di fibrina che si manifesta con una rapida chiusura delle ferite, con buona formazione del tessuto granularee con il miglioramento dell’equilibrio di idratazione della cute. Questa azione è da attribuirsi alla quantità di vitamina A che possiede la pianta.
Ha una azione coleretica e ipolipemizzante (cioè aumenta la secrezione biliare e aumento dei lipidi nel sangue). Infatti l’infuso di calendula mostra una marcata azione coleretica incrementando la secrezione degli acidi biliari e la quantità di bile prodotta senza alterare significativamente il contenuto di bilirubina e di colesterolo, mentre i saponosidi della calendula abbassano i livelli di colesterolo e i trigliceridi. Ha anche una azione sul sistema circolatorio e sul sistema nervoso centrale; gli estratti alcoli e acquosi determina una leggera riduzione della pressione arteriosa e una riduzione dell’attività cardiaca ( azione bradicardica), inoltre sono state documentate anche influenze sull’induzione del sonno, come coadiuvante nelle cure ginecologiche , rinforza le vene, ha proprietà antiulcerosae ha un effetto citoprotettivo sulla mucosa gastrica attribuibile ai carotenoidi, mentre i saponosidi e in particolare il calenduloside B hanno azione antiulcera.
Per uso esterno si possono fare delle creme e delle tinture o impacchi contro l’acme, foruncoli, ustioni o ulcere, vene varicose e geloni. Serve anche contro le micosi ai piedi. Anche infiammazioni localizzate e profonde hanno benefici da creme o impacchi alla calendula. Recenti studi hanno evidenziato che le infezioni alla pelle causate da stafilococchi possono guarire con l’uso di impacchi di calendula o con le creme. L’attività antibiotica dovuta ai flavonoidi e alle saponine è diretta verso svariati microorganismi  e in particolare contro i batteri Gram-positivi quali lo Staphyloccocus aureus e Staphyloccocus betahaeemolyticus. Mentrein ambito ginecologico favorisce la regolazione del ciclo mestruale e in particolare in donne anemiche e soggette a crisi nervose oltre ad attenuare i dolori mestruali. Non si hanno notizie di effetti collaterali se non reazioni allergiche a chi soffre di allergie verso le piante della famiglia delle Asteraceae/Composite ( esempio la camomilla) dando Cross Negatività.
Per la preparazione di tisane basta un cucchiaio per ogni litro di acqua calda e lasciare riposare per qualche minuto e poi filtrare. Per i lavaggi un cucchiaio di erbe per mezzo litro d’acqua. Mentre per la tintura occorre una manciata di erbe e fiori di calendula per un litro di acquavite a 40° e lasciarla riposare per 15 giorni esposta al sole o al caldo. Per la pomata di calendula tritare quattro manciate abbondanti di fiori, foglie e gambi, poi prendere 500 gr di grasso di maiale o di strutto e farlo sciogliere. Aggiungere le erbe tritate lasciando sul fuoco per qualche minuto, quindi coprire e lasciarlo riposare per una giornata. Poi riscaldarlo fino alla fusione e filtrare il composto con un panno e travasarlo in un contenitore pulito. Per il succo fresco basta mettere steli fiori e foglie freschi in una centrifuga e ricavare il succo.


 
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