ALCHEMILLA
Il nome scientifico è alchemilla vulgaris e fa parte della famiglia delle Rosacea. La parola ha una radice araba, alkemelych, che vuol dire alchimia in quanto era utilizzata per la ricerca della pietra filosofale raccogliendo l’acqua che si formava sulle sue foglie. È nota anche come Erba rossa, Erba stella, Stellaria, Erva stillaria, Ruttaria, Ventaglina. Cresce ai margino dei boschi e dei sentieri, sui pendii e sui prati umidi delle colline e nelle zone montane. La pianta è dotata di foglie semicircolari a 7 – 9 lobi poggianti su un fusto solido, non molto alto, i fiori sono insignificanti e di colore giallo verde e sono presenti da aprile a giugno e alle volte fino a settembre. Le parti utilizzate sono quelle erbacee fresche o secche. Contiene, come costituendi chimici, tannini e flavonoidi quindi con proprietà disinfettanti e antiinfiammatorie. Le foglie si stendono sul terreno e si forma, al centro, una goccia di rugiada alla mattina. Sopra i 1000 mt. L’alchemilla, si trova sia su rocce calcaree che pietrose. Si può usare come antisettica ginecologica per uso topico, mentre gli estratti di alchemilla si usano per le pelli grasse e parti cutanee screpolate o arrossate. Per attenuare il dolore ai denti si usa come gargarismo e lo stesso per il mal di gola. Si può usare anche per la diarrea grazie alle sue proprietà astringenti e antidiarroiche. Ha anche un effetto benefico non solo per i disturbi mestruali, nella leucorrea, nei disturbi addominali e durante la menopausa, ma influisce favorevolmente sulle mestruazioni nei periodi iniziali della pubertà, assieme all’Achillea. Viene applicata come diuretico e cardiotonico nelle febbri traumatiche, sulle ferite purulenti e sulle ulcerazioni trascurate. Dopo l’estrazione di un dente basta fare qualche risciacquo e nel giro della giornata. Inoltre elimina la debolezza dei muscoli e delle articolazioni e giova nell’anemia. È ottima nelle ferite dovute al parto, nel rilassamento addominale da parti difficili o nelle donne aventi tendenza all’aborto, per la stabilizzazione del feto, e per il rinforzo dei legamenti dell’utero. I nostri nonni la usavano anche contro l’epilessia e le ernie. Tritata si applica esternamente, sulle punture, sulle ferite e sui tagli portando questi a una rapida guarigione. Trova anche un ottimo impiego nell’obesità, contro l’insonnia, nella cura del diabete e nel rinforzo della vista.
Per la preparazione utilizzare un quarto di litro d’acqua per ogni cucchiaio di alchemilla, l’acqua deve essere bollente, lasciarla riposare per qualche minuto, filtrare e bere la tisana. Per l’impacco schiacciare un buon quantitativo di erbe fresche con un mattarello di legno, e poi il prodotto metterlo sulla parte ammalata.